Nuove Regole per i Rifiuti da Costruzione e Demolizione: Decreto Inerti

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Nuove Regole per i Rifiuti da Costruzione e Demolizione: Decreto Inerti

    Il 1° luglio 2024, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha firmato un importante decreto riguardante il riutilizzo dei rifiuti inerti derivanti da costruzioni e demolizioni.

    Questo nuovo Decreto Inerti è stato annunciato dalla viceministra Vannia Gava e segna un punto di svolta per il settore edilizio e ambientale in Italia.

    Nuove regole per i rifiuti da costruzione e demolizione: un passo avanti per l’economia circolare

    La nuova normativa mira a risolvere le problematiche del precedente Decreto Inerti, conosciuto anche come End of Waste DM 152/2022, che viene abrogato. Questo aggiornamento non solo amplia le possibili applicazioni dei materiali recuperati, ma riduce anche gli oneri economici e amministrativi per gli operatori del settore.

    Il Decreto Inerti stabilisce criteri precisi per cui i rifiuti da costruzione, demolizione e di origine minerale cessano di essere considerati tali dopo opportune operazioni di recupero. Questi rifiuti possono quindi essere trasformati in aggregati recuperati, pronti per essere reimmessi sul mercato, preferibilmente provenienti da demolizioni selettive.

    Criteri e Responsabilità per il Riutilizzo

    Perché i rifiuti cessino di essere considerati tali, l’aggregato riciclato o artificiale derivante dal recupero deve soddisfare criteri specifici, dettagliatamente indicati nel decreto. Il decreto definisce anche gli utilizzi consentiti per gli aggregati recuperati.

    Le responsabilità del produttore di aggregati recuperati sono chiaramente delineate, inclusi la dichiarazione di conformità e le modalità di prelievo e detenzione dei campioni. I produttori devono implementare un sistema di controllo della qualità e automonitoraggio, che può includere anche procedure di accreditamento per garantire una conformità aggiuntiva.

    Monitoraggio e Revisione dei Criteri

    Il Decreto prevede che entro 24 mesi dall’entrata in vigore, il Ministero dell’Ambiente valuterà i dati di monitoraggio raccolti tramite il Registro nazionale delle autorizzazioni al recupero (ReCER). Sulla base di questi dati, potrebbe essere necessario rivedere i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto.

    Implicazioni per l’Economia e l’Ambiente

    La viceministra Gava ha sottolineato l’importanza strategica del recupero dei materiali in un Paese come l’Italia, povero di materie prime. Questo approccio promuove l’economia circolare, riduce la quantità di rifiuti destinati alle discariche e favorisce la tutela ambientale.

    Inoltre, offre supporto alle imprese, con benefici significativi per diverse filiere, tra cui quella estrattiva, delle costruzioni, delle demolizioni, e della produzione di materiali riciclati come bitumi, calcestruzzi e cementi.

    Conclusione: un futuro sostenibile

    Il nuovo Decreto Inerti rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile e responsabile dal punto di vista ambientale. Promuovendo il riutilizzo dei materiali da costruzione e demolizione, l’Italia avanza verso un modello di sviluppo più ecologico e efficiente, con vantaggi sia economici che ambientali.

    Fonti:

    Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

    Decreto Inerti – Normativa

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