Direttiva UE sulle banche dati Case Green: novità e funzionamento

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Direttiva UE sulle banche dati Case Green: novità e funzionamento

    La direttiva UE “case green” stabilisce una serie di misure volte a migliorare la prestazione energetica degli edifici, con l’obiettivo di avanzare verso la decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo. Uno degli elementi chiave della direttiva, come previsto dall’articolo 22, è la creazione di banche dati nazionali interconnesse che raccolgano informazioni dettagliate sulla prestazione energetica di ogni singolo edificio.

    Banche dati Case Green, obblighi degli stati membri

    Tutti gli Stati facenti parte dell’Unione Europea dovranno istituire una o più banche dati nazionali, in grado di raccogliere e gestire informazioni precise sulle peculiari energetiche degli edifici. Queste banche dati dovranno includere informazioni provenienti da diverse fonti, come:

    • Certificazioni di prestazione energetica.
    • Ispezioni energetiche.
    • Passaporti di ristrutturazione.
    • Predisposizione all™intelligenza (smart readiness.)
    • Valutazione dei consumi energetici.

    Inoltre, i database potranno contenere dati sulle emissioni di gas serra associate ai materiali da costruzione e lungo l™intero ciclo di vita degli edifici.

    Trasparenza e accessibilità dei dati

    La direttiva impone che i dati raccolti siano aggregati e in forma anonima, rendendoli pubblici nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali.Gli attestati di prestazione energetica dovranno essere facilmente accessibili e gratuiti per proprietari, inquilini, amministratori di immobili e istituti finanziari.

    Per gli edifici in vendita o in affitto, gli Stati membri dovranno assicurare che i potenziali acquirenti o locatari possano consultare integralmente l™attestato di prestazione energetica, con il consenso del proprietario.

    Aggiornamento e gestione dati

    È fondamentale che i dati sulla prestazione energetica degli edifici siano costantemente aggiornati. Gli Stati membri devono garantire che le autorità locali possano accedere a questi dati per agevolare la pianificazione energetica a livello territoriale, inclusa la formulazione di piani di riscaldamento e raffrescamento. Le informazioni devono essere aggiornate e rese pubbliche almeno due volte l’anno, includendo dati su consumi ed emissioni di gas serra.

    Integrazione e interoperabilità dei database

    La direttiva prevede che le banche dati nazionali siano interoperabili e integrate con altri database amministrativi, come catasti e registri immobiliari. Questo permetterà di ottenere un quadro completo e aggiornato del patrimonio edilizio di ogni paese.

    Gli Stati membri sono inoltre obbligati a trasmettere annualmente i dati raccolti all’Osservatorio del parco immobiliare dell’UE. Entro il 30 giugno 2025, la Commissione Europea adotterà linee guida comuni per uniformare questi flussi informativi.

    Strumenti tecnologici e software avanzati

    Per navigare nel complesso quadro normativo della nuova direttiva EPBD e progettare edifici ad alte prestazioni energetiche, sarà necessario utilizzare software termotecnici innovativi e potenti. Questi strumenti devono garantire verifiche affidabili e aggiornamenti continui, assicurando che i professionisti del settore siano sempre in linea con le normative vigenti.

    In forza dal 28 marzo 2024, la direttiva “case green” richiede ai paesi membri di integrare diverse disposizioni nel proprio ordinamento nazionale e di implementarle attraverso politiche e misure concrete. La creazione di banche dati nazionali sulla prestazione energetica degli edifici rappresenta un passo cruciale verso la trasparenza e l’efficienza energetica, elementi fondamentali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea.

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