“Paolo Borsellino critica il ‘decreto sicurezza’: rischio di trasformare lo Stato in uno Stato di polizia”
Il giudice Paolo Borsellino, noto per il suo impegno nella lotta alla mafia, ha espresso preoccupazione riguardo al cosiddetto “decreto sicurezza” approvato dal governo italiano. Secondo Borsellino, questo decreto rischia di trasformare lo Stato in uno Stato di polizia, limitando le libertà individuali e minando i principi democratici.
Il decreto sicurezza, approvato nel 2018, contiene disposizioni riguardanti l’immigrazione, la sicurezza pubblica e la lotta al terrorismo. Tra le misure più controverse vi è l’aumento dei poteri delle forze dell’ordine, la semplificazione delle procedure di espulsione per gli immigrati irregolari e la riduzione dei fondi per l’accoglienza dei richiedenti asilo.
La dichiarazione di Borsellino è avvenuta durante un incontro con gli studenti del liceo ‘Manzoni’ a Milano, dove ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella difesa dei valori democratici e dei diritti fondamentali. Borsellino ha invitato i giovani a informarsi, a essere critici e a non dare per scontate le libertà di cui godono, sottolineando che la democrazia va difesa e preservata con impegno e consapevolezza.