“Tragedia a Firenze: la protesta della Cgil per la sicurezza sul lavoro nel settore edile”
“Tragedia a Firenze: la protesta della Cgil per la sicurezza sul lavoro nel settore edile”
Il crollo avvenuto a Firenze è stato causato dal cedimento di una parte del ponteggio di un edificio in fase di ristrutturazione. L’incidente ha provocato la morte di diversi operai e ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza sul lavoro nel settore edile.
La Cgil, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, ha organizzato una protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di garantire condizioni di lavoro sicure per tutti i lavoratori. La protesta ha visto la partecipazione di numerosi sindacalisti e lavoratori del settore edile, che hanno chiesto controlli più rigorosi e normative più stringenti per prevenire incidenti simili in futuro.
La Cgil ha inoltre sottolineato l’importanza di una corretta formazione professionale e di un costante monitoraggio delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è quello di evitare che tragedie come il crollo di Firenze possano ripetersi, garantendo la tutela della vita e della salute dei lavoratori.
La protesta della Cgil ha ricevuto il sostegno di altre organizzazioni sindacali e di diversi politici, che si sono impegnati a promuovere iniziative a favore della sicurezza sul lavoro e a rafforzare le misure di prevenzione degli incidenti sul lavoro.
FAQ
L’espressione ingegneria delle opere metalliche si riferisce a strutture edilizie e infrastrutture con strutture portanti composte principalmente da elementi metallici.
Il materiale utilizzato nelle strutture metalliche è principalmente il ferro e le sue leghe di carbonio (acciaio e ghisa). L’uso dell’alluminio è più raro.
Per migliaia di anni il ferro fu utilizzato tra pietre, incatenamento delle opere murarie o con funzioni secondarie nei lavori di ferramenta con funzioni di solidarizzazione.
L’introduzione delle costruzioni in ferro provocò una vera e propria rivoluzione sia nelle forme architettoniche che nelle fasi di progettazioni ingegneristiche.
Il ferro rese possibile passare da grandi strutture con elementi strutturali estesi a strutture più leggere costituite da pilastri e travi anche con grandi luci, richiedendo però la ricerca di nuovi formati e procedure.
La necessità di cercare opportune forme e dimensionare i nuovi elementi strutturali portò all’abbandono delle tradizionali regole che si basavano sulle proporzioni stabilite dall’Arte di Edificare.
Da qui prese vita lo studio sulla meccanica dei materiali, che portò all’invenzione di nuove discipline in modo da prevedere il comportamento delle nuove strutture.
Queste nuove discipline nel nostro Paese presero il nome di “Scienza e Tecnica delle Costruzioniâ€. Con l’avvento nel XIX secolo delle costruzioni metalliche presero vita le moderne strutture e la metodologia moderna di calcolo per il dimensionamento e la verifica.
Ingegneria delle opere metalliche: forme e caratteristiche tecniche
L’uso del ferro nell’ingegneria delle opere metalliche di grande utilità e l’attribuzione ad esse di una posizione completamente marginale da parte della cultura ufficiale dell’Ottocento prosegue fino all’identificazione delle strutture in ferro con le forme strutturali e le modalità costruttive.
Quando affrontarono inizialmente l’aspetto estetico riproducendo forme e stili tradizionali in ferro, i progettisti inventarono presto nuove e specifiche forme di costruzioni in ferro.
Innanzitutto quella della trave a doppia T, derivata ottimizzando il rapporto tra resistenza e peso, prima realizzata in maniera composita e poi con tecnologie di profilatura, fino ad assumere la forma eccezionale di un elemento strutturale metallico.
Importante fu anche l’introduzione di archi a tre cerniere, che consentirono la realizzazione di grandi coperture come la Galerie des Machines per l’Esposizione di Parigi del 1889.
Nel campo delle infrastrutture è stata inventata la “Trave Gerberâ€, che permette il posizionamento differenziato dei piloni dei ponti, consentendo la costruzione di grandi ponti isostatici come il famoso Forth Railway Bridge di Edimburgo.
L’ingegneria delle strutture metalliche è inoltre caratterizzata da travi reticolari e capriate metalliche, composte da aste congiunte a nodi di varia forma, opportunamente configurate per avere un momento d’inerzia significativo, con conseguente altezza notevole e peso molto contenuto.
Travi e capriate in acciaio inizialmente avevano forme simili al legno, ma presto furono inventate nuove forme geometriche per l’uso del ferro.
Ad esempio, le “capriate Polanà§au“, che sono una miscela di legno e acciaio, o le cosiddette “capriate all’inglese†per grandi luci.
Tipologie di ingegneria delle strutture metalliche
Quando la produzione di acciaio si sviluppò alla fine del 19° secolo e gli Stati Uniti divennero la prima potenza metallurgica del mondo, l’acciaio spinse al limite anche la verticalità degli edifici e diede nuova vita al desiderio umano di costruire i primi grattacieli.
L’acciaio non solo poteva sostenere il notevole peso di un grattacielo, con un numero limitato di colonne che lasciavano un grande spazio libero, ma poteva anche sopportare le sollecitazioni di flessioni dinamiche causate dal movimento orizzontale, come vento e terremoti.
L’ingegneria delle strutture metalliche diede vita nell’ottocento a strutture come ponti e viadotti ferroviari in ferro e ghisa, opere dal grande valore paesaggistico.
La possibilità di andare oltre le grandi luci, ma anche il costo minore dei ponti di ghisa rispetto ai ponti in pietra, portarono al diffondersi di questa tecnologia prima nel Regno Unito, poi in Francia e, infine, nel resto d’Europa.
Quando nella metà dell’Ottocento si allargò enormemente la produzione di semilavorati in ferro, questa consentଠdi costruire ponti ad anima piena e a cassone e, successivamente, a traliccio, molto più leggeri e poco rischiosi rispetto ai ponti in ghisa se sollecitati dal forte vento.
Tab. 4.2.XVIII – Posizione dei fori per unioni bullonate e chiodate.

Eurocodice Tab. 4.2.XVIII – Posizione dei fori per unioni bullonate e chiodate
La Tabella 4.2.XVIII dell’Eurocodice (solitamente parte delle norme EN 1993 per le strutture in acciaio) definisce i criteri dimensionali e geometrici relativi alla posizione dei fori nelle unioni bullonate e chiodate. Questa tabella è essenziale per garantire la sicurezza strutturale e la durabilità delle connessioni, tenendo conto di fenomeni come il taglio, il carico a trazione e l’eventuale deformazione delle piastre connesse.
Ecco una descrizione dettagliata degli elementi chiave trattati nella tabella:
1. Distanze Minime dei Fori (Pitch e Edge Distance)
-
Distanza minima tra i centri dei fori (Pitch, pminp_{\text{min}}pmin):
La distanza minima è specificata per evitare interferenze tra i bulloni o chiodi e garantire che non si generino tensioni eccessive nelle piastre.- Formula generale: pmin=2,5⋅d0p_{\text{min}} = 2,5 \cdot d_0pmin=2,5⋅d0, dove d0d_0d0 è il diametro del foro.
- Questa distanza assicura un comportamento elastico adeguato.
-
Distanza minima dal bordo (Edge Distance, emine_{\text{min}}emin):
Specificata per prevenire rotture per trazione o taglio lungo i bordi.- Formula: emin=1,5⋅d0e_{\text{min}} = 1,5 \cdot d_0emin=1,5⋅d0, ma spesso è maggiore a seconda delle condizioni di carico.
2. Distanze Massime dei Fori
-
Distanza massima tra i centri dei fori (pmaxp_{\text{max}}pmax):
Regolamentata per evitare fenomeni di instabilità, come la deformazione delle piastre tra i bulloni.- Formula: pmax=15⋅tp_{\text{max}} = 15 \cdot tpmax=15⋅t, dove ttt è lo spessore della piastra.
- La normativa prevede anche limiti basati sulla protezione contro la corrosione e la stabilità globale.
-
Distanza massima dal bordo (emaxe_{\text{max}}emax):
Definita per prevenire deformazioni localizzate non desiderate.- Solitamente correlata al diametro del foro e allo spessore della piastra.
3. Dimensioni dei Fori (d0d_0d0)
- Il diametro del foro è maggiore del diametro nominale del bullone/chiodo (ddd) per consentire tolleranze di montaggio.
- Tipicamente: d0=d+1d_0 = d + 1d0=d+1 mm (per bulloni standard).
- Per bulloni ad alta resistenza o chiodi speciali, le tolleranze possono variare.
4. Orientamento dei Fori e Configurazioni
- Fori in linea retta (Single Line):
La distanza deve rispettare le regole minime/massime per evitare eccessivi carichi concentrati. - Fori disposti a griglia (Grid):
In configurazioni multiple, le distanze ortogonali (sxs_xsx e sys_ysy) devono essere conformi per distribuire uniformemente le forze.
5. Materiali e Coefficienti di Sicurezza
- La tabella considera materiali con caratteristiche di duttilità diverse, quindi specifica valori distinti per acciai ordinari e ad alta resistenza.
- I valori possono essere moltiplicati per coefficienti di sicurezza (γ\gammaγ) per carichi eccezionali.
6. Considerazioni sulla Fatica
- Quando le connessioni sono soggette a carichi ciclici, le distanze dei fori possono essere incrementate per ridurre i picchi di tensione e migliorare la resistenza a fatica.
7. Eccezioni
- In strutture leggere o in connessioni secondarie, le tolleranze possono essere più ampie, ma con l’approvazione di un ingegnere strutturista.
Conclusione
La Tabella 4.2.XVIII dell’Eurocodice è un riferimento fondamentale per i progettisti e ingegneri che lavorano con strutture metalliche. Essa garantisce:
- Sicurezza: Prevenendo cedimenti locali e globali.
- Efficienza: Assicurando una distribuzione ottimale dei carichi.
- Durabilità: Riducendo fenomeni corrosivi e di fatica.
Possono essere necessarie verifiche puntuali per situazioni specifiche, utilizzando strumenti di calcolo avanzati o software per la progettazione strutturale.
Conclusione Semplice per operai non scolarizzati.
La Tabella 4.2.XVIII dell’Eurocodice spiega come devono essere posizionati i fori nelle piastre di acciaio per i bulloni e i chiodi. Serve a garantire che la struttura sia sicura e duri nel tempo.
In pratica:
- Distanza minima tra i fori: i fori non devono essere troppo vicini, altrimenti la piastra potrebbe rompersi. Devono stare a almeno 2,5 volte il diametro del foro.
- Distanza minima dal bordo: i fori non devono essere troppo vicini al bordo, altrimenti si rischia che la piastra si spezzi. Devono essere almeno 1,5 volte il diametro del foro.
- Distanza massima tra i fori: i fori non devono essere troppo lontani tra loro, così la forza si distribuisce bene. La distanza massima dipende dallo spessore della piastra.
Seguire queste regole aiuta a evitare problemi durante il montaggio e garantisce che la struttura resti stabile e sicura.
Negli ultimi anni, le coperture verdi, inclusi tetti verdi e giardini pensili, stanno diventando una tendenza sempre più diffusa nelle aree urbane. Questo fenomeno è legato all’esigenza crescente di migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’effetto isola di calore, e promuovere una maggiore sostenibilità nelle città. In questo articolo esploreremo come queste soluzioni innovative stiano rivoluzionando l’ambiente urbano, i benefici che apportano e perché rappresentano una scelta promettente per il futuro delle nostre città.
Cosa sono le coperture verdi?
Le coperture verdi sono superfici vegetate installate sui tetti degli edifici, che possono essere di tipo estensivo o intensivo. I tetti verdi estensivi sono leggeri e caratterizzati da piante a bassa manutenzione, come muschi, mentre quelli intensivi richiedono una maggiore profondità del substrato e consentono la coltivazione di piante più grandi, creando veri e propri giardini pensili. I giardini pensili, invece, sono spazi verdi costruiti su superfici rialzate, come terrazze, e spesso includono piante ornamentali, arbusti e piccoli alberi, contribuendo a creare veri e propri spazi verdi ricreativi.
Queste coperture offrono un approccio innovativo alla progettazione urbana, che mira a integrare la natura negli spazi costruiti, contribuendo al miglioramento del comfort abitativo e alla riduzione dell’impatto ambientale degli edifici.
I benefici delle coperture verdi
Le coperture verdi offrono una vasta gamma di benefici, che vanno dal miglioramento della qualità dell’aria al risparmio energetico. Vediamo nel dettaglio alcuni dei principali vantaggi.
2.1 Miglioramento della qualità dell’aria
Uno dei benefici più importanti delle coperture verdi è il miglioramento della qualità dell’aria. Le piante assorbono l’anidride carbonica e rilasciano ossigeno, contribuendo a purificare l’aria dalle sostanze inquinanti presenti nelle aree urbane. Inoltre, le superfici vegetate catturano le polveri sottili, riducendo l’inquinamento atmosferico e migliorando la salute degli abitanti delle città.
2.2 Riduzione dell’effetto isola di calore urbano
L’effetto isola di calore urbano è un fenomeno che si verifica nelle città, dove la temperatura dell’aria è notevolmente più alta rispetto alle aree circostanti a causa della concentrazione di edifici, asfalto e altre superfici che assorbono e trattengono il calore. Le coperture verdi contribuiscono a ridurre questo effetto, grazie alla loro capacità di riflettere la radiazione solare e raffreddare l’aria circostante tramite il processo di evapotraspirazione.
Studi hanno dimostrato che i tetti verdi possono ridurre la temperatura superficiale del tetto fino a 40-50°C rispetto a un tetto tradizionale in estate, contribuendo così a diminuire la temperatura dell’ambiente urbano e a migliorare la vivibilità delle città.
2.3 Risparmio energetico
Le coperture verdi aiutano a ridurre i consumi energetici degli edifici, migliorando l’isolamento termico sia in estate che in inverno. In estate, le superfici verdi proteggono il tetto dalla radiazione solare diretta, riducendo il fabbisogno di aria condizionata e, di conseguenza, i costi energetici. In inverno, il substrato e la vegetazione fungono da barriera termica, contribuendo a mantenere il calore all’interno dell’edificio.
Questa maggiore efficienza energetica si traduce in una riduzione delle emissioni di gas serra, rendendo le coperture verdi una soluzione ideale per chi desidera ridurre l’impatto ambientale della propria abitazione.
2.4 Gestione delle acque piovane
I tetti verdi e i giardini pensili sono molto efficaci anche nella gestione delle acque piovane. Le superfici vegetate trattengono una parte significativa dell’acqua piovana, riducendo il deflusso superficiale e contribuendo a prevenire allagamenti e sovraccarichi delle reti fognarie durante i periodi di pioggia intensa. Questo vantaggio è particolarmente importante nelle aree urbane densamente popolate, dove la presenza di superfici impermeabili rende difficile la gestione delle precipitazioni.
2.5 Aumento della biodiversità
Le coperture verdi offrono habitat per numerose specie di piante, insetti e uccelli, contribuendo ad aumentare la biodiversità nelle aree urbane. In un contesto di crescente urbanizzazione, questi spazi verdi diventano rifugi per specie impollinatrici come api e farfalle, fondamentali per la salute degli ecosistemi. I giardini pensili più complessi possono anche ospitare piante autoctone, contribuendo alla conservazione della flora locale.
3. Le coperture verdi nelle città: esempi e applicazioni
Le coperture verdi stanno trovando sempre più applicazione nelle città di tutto il mondo, grazie ai loro molteplici vantaggi ambientali e sociali. Un esempio emblematico è rappresentato da Singapore, una delle città più verdi al mondo, che ha integrato i tetti verdi e i giardini pensili come parte integrante della propria pianificazione urbana. Molti edifici a Singapore sono caratterizzati da ampi giardini verticali e tetti verdi, che contribuiscono a migliorare il microclima e a creare spazi ricreativi per i cittadini.
Anche in Europa, città come Parigi e Milano stanno promuovendo attivamente l’uso di coperture verdi attraverso incentivi e normative che favoriscono la realizzazione di tetti verdi su edifici pubblici e privati. A Milano, ad esempio, il famoso grattacielo Bosco Verticale rappresenta un esempio iconico di come l’integrazione della vegetazione negli edifici possa trasformare il paesaggio urbano, migliorando la qualità della vita dei residenti.
4. Sfide e prospettive future delle coperture verdi
Nonostante i numerosi vantaggi, le coperture verdi presentano alcune sfide. Una delle principali riguarda i costi di installazione e manutenzione, che possono essere più elevati rispetto ai tetti tradizionali. Tuttavia, i benefici a lungo termine, sia in termini di risparmio energetico che di miglioramento del comfort abitativo, possono compensare questi costi iniziali.
Un’altra sfida è rappresentata dalla necessità di competenze tecniche specifiche per la progettazione e l’installazione delle coperture verdi. È fondamentale che il substrato, il sistema di drenaggio e la scelta delle piante siano accuratamente pianificati per garantire la durabilità e l’efficacia della copertura verde.
Le prospettive future delle coperture verdi sono comunque molto promettenti, soprattutto in un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità e il cambiamento climatico. Con il supporto delle politiche pubbliche e degli incentivi fiscali, è probabile che sempre più edifici adotteranno soluzioni verdi, contribuendo a creare città più resilienti e vivibili.
Conclusioni
Le coperture verdi, come tetti verdi e giardini pensili, rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile per affrontare le sfide ambientali delle aree urbane. Grazie alla loro capacità di migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’effetto isola di calore, risparmiare energia e aumentare la biodiversità, queste soluzioni stanno diventando sempre più popolari in tutto il mondo.
Nonostante le sfide iniziali legate ai costi e alla manutenzione, i benefici delle coperture verdi sono significativi e duraturi, rendendole una scelta promettente per il futuro delle città. Con il giusto supporto e una pianificazione accurata, le coperture verdi possono contribuire a trasformare le nostre città in spazi più sostenibili, salubri e piacevoli da vivere.
Il Papa defunto, noto per il suo impegno a favore della pace nel mondo e della giustizia sociale, ha lasciato un segno profondo nella vita di molti fedeli. La sua umiltà, la sua dedizione al servizio degli altri e la sua capacità di ascolto lo hanno reso un punto di riferimento per tanti giovani che hanno partecipato numerosi ai suoi funerali.
Durante il suo pontificato, il Papa ha promosso il dialogo interreligioso, ha condannato le ingiustizie sociali e ha sostenuto la tutela dell’ambiente. La sua voce si è fatta sentire in molte crisi internazionali, cercando sempre di mediare e portare un messaggio di pace e solidarietà.
La sua morte ha suscitato un profondo cordoglio in tutto il mondo, con molti leader politici e religiosi che gli hanno reso omaggio per il suo impegno a favore della pace e della giustizia. I giovani, in particolare, hanno voluto rendere omaggio al Papa partecipando numerosi ai suoi funerali, dimostrando così il grande affetto e la stima che nutrivano nei suoi confronti.
Il Papa defunto rimarrà nella memoria di tutti come un esempio di umanità, di altruismo e di amore per il prossimo. La sua eredità continuerà a ispirare generazioni future a seguire il suo esempio e a lavorare per un mondo migliore, più giusto e più pacifico.
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