La Conferenza Kobe a L’Aquila: critiche e sfide nella ricostruzione post-sismica
La Conferenza Kobe a L’Aquila: critiche e sfide nella ricostruzione post-sismica
La Conferenza Kobe, che si tiene annualmente a L’Aquila, è un importante evento internazionale che si propone di promuovere la ricostruzione post-sismica e la resilienza delle comunità colpite da disastri naturali. Tuttavia, secondo i comitati scolastici locali, l’edizione di quest’anno è stata criticata per essere più una vetrina mediatica che un reale modello di ricostruzione.
I comitati scolastici sostengono che, nonostante gli sforzi e gli investimenti per la ricostruzione della città dopo il terremoto del 2009, molte scuole e strutture educative continuano a presentare gravi carenze e problemi strutturali. Inoltre, lamentano la mancanza di coinvolgimento e partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali legati alla ricostruzione.
La Conferenza Kobe, dunque, viene criticata per non essere in grado di offrire soluzioni concrete e sostenibili per affrontare le sfide ancora presenti nella ricostruzione di L’Aquila. I comitati scolastici invitano le istituzioni e gli organizzatori dell’evento a prendere in considerazione le critiche e a lavorare insieme alle comunità locali per garantire una vera e propria ricostruzione che risponda ai bisogni e alle esigenze della città.
FAQ
Il congresso Emsos (European MusculoSkeletal Oncology Society) è un importante evento internazionale che riunisce esperti nel campo dei tumori muscolo-scheletrici. Questo congresso si tiene ogni anno in una città diversa e nel 2021 si è svolto a Padova, Italia, con la partecipazione di 700 specialisti provenienti da tutto il mondo.
Uno dei principali temi affrontati durante il congresso è stato l’importanza della diagnosi precoce nella cura dei tumori muscolo-scheletrici. Grazie ai progressi nella ricerca e alle nuove tecnologie diagnostiche, sempre più tumori di questo tipo sono oggi guaribili se individuati precocemente.
I tumori muscolo-scheletrici sono una categoria di tumori rari ma molto aggressivi che colpiscono i tessuti molli e le ossa. La diagnosi precoce è fondamentale per garantire ai pazienti le migliori possibilità di guarigione, attraverso interventi chirurgici, chemioterapia, radioterapia e terapie mirate.
Durante il congresso Emsos sono stati presentati i risultati di studi clinici e le ultime novità nel trattamento dei tumori muscolo-scheletrici, con un focus particolare sull’importanza della multidisciplinarietà nel percorso di cura di questi pazienti.
La partecipazione a eventi come il congresso Emsos è fondamentale per favorire lo scambio di conoscenze tra esperti, promuovere la ricerca e migliorare le prospettive di guarigione per i pazienti affetti da tumori muscolo-scheletrici.
Nella partita tra Udinese e Bologna, valida per la Serie A italiana, entrambe le squadre hanno dimostrato un buon livello di gioco, con occasioni da gol da entrambe le parti. Tuttavia, il Bologna ha avuto la possibilità di portarsi in vantaggio con un’occasione sprecata da Orsolini, che ha colpito la traversa. L’Udinese, dal canto suo, ha anche colpito la traversa ma non è riuscita a concretizzare le proprie occasioni.
Il pareggio per 0-0 ha confermato la solidità difensiva di entrambe le squadre, ma ha anche evidenziato la mancanza di precisione sotto porta. Nonostante il risultato, entrambe le squadre hanno mostrato di poter competere ad alti livelli in campionato.
Questo pareggio ha avuto un impatto significativo sulle ambizioni del Bologna di raggiungere un posto in Europa, in particolare nella competizione della Champions League. L’Udinese, invece, ha ottenuto un punto prezioso per la classifica, continuando la sua lotta per la salvezza in Serie A.
La mostra “Feff 2025: Visioni d’Oriente” è un evento che esplora l’immaginario asiatico attraverso diverse forme d’arte, dagli anime alla realtà virtuale. Si tratta di un viaggio affascinante che unisce tradizione e innovazione, offrendo al pubblico la possibilità di immergersi in un mondo ricco di suggestioni e creatività.
L’esposizione presenta opere d’arte provenienti da diverse culture asiatiche, offrendo uno sguardo approfondito sulle tradizioni e le influenze che hanno plasmato l’immaginario di questa regione. Inoltre, la presenza di anime e produzioni di realtà virtuale permette al pubblico di vivere un’esperienza multisensoriale e coinvolgente.
La mostra è stata curata da esperti del settore e rappresenta un’occasione unica per esplorare la ricchezza e la diversità dell’arte asiatica contemporanea. Attraverso l’integrazione di tecnologie all’avanguardia, “Feff 2025: Visioni d’Oriente” si propone di offrire al pubblico una prospettiva innovativa e stimolante sull’arte e la cultura asiatica.
Recentemente a Milano è stata adottata un’iniziativa volta ad aumentare le aree verdi della città riducendo la frequenza del taglio dell’erba. Questa decisione ha generato polemiche, ma l’Assessora ha risposto definendole pretestuose e sottolineando i benefici che questa scelta porterà alla città.
Secondo gli esperti, ridurre il taglio dell’erba permette di favorire la biodiversità, creando spazi più adatti per insetti, uccelli e piccoli animali. Inoltre, le aree verdi con un’erba più alta possono assorbire meglio l’acqua piovana, contribuendo a prevenire allagamenti e a migliorare la qualità dell’aria.
Questa iniziativa rientra in un più ampio piano di sviluppo sostenibile della città, che punta a incrementare le aree verdi e a promuovere la biodiversità urbana. Milano si sta muovendo verso un modello di città più ecologica e attenta all’ambiente, seguendo le linee guida dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.
Nonostante le polemiche iniziali, molti cittadini hanno accolto positivamente questa iniziativa, riconoscendo l’importanza di preservare e valorizzare le aree verdi all’interno della città.
L’impermeabilizzazione è una fase cruciale nella costruzione e manutenzione degli edifici, fondamentale per proteggere le strutture dall’umidità e dall’acqua. Una corretta impermeabilizzazione previene infiltrazioni che potrebbero causare danni strutturali, muffe, degrado delle finiture e problemi di salubrità. Grazie all’adozione di tecniche e materiali avanzati, l’impermeabilizzazione contribuisce a migliorare la durabilità e l’efficienza energetica degli edifici.
In questo articolo esploreremo le diverse tecniche di impermeabilizzazione, i materiali più utilizzati e le aree critiche degli edifici che necessitano di particolare attenzione.
Cos’è l’impermeabilizzazione degli edifici
L’impermeabilizzazione è il processo che rende un edificio resistente all’acqua, impedendo che questa penetri all’interno o danneggi le strutture. L’acqua, infatti, può entrare nelle pareti, nei pavimenti o nelle fondamenta attraverso diverse fonti, come pioggia, umidità del terreno o falde acquifere. L’obiettivo dell’impermeabilizzazione è creare una barriera protettiva che respinga l’acqua e l’umidità, garantendo l’integrità strutturale e la salute degli occupanti dell’edificio.
L’impermeabilizzazione è particolarmente importante in alcune aree critiche dell’edificio, come:
- Fondazioni e muri interrati, che sono esposti all’umidità proveniente dal terreno.
- Tetti e terrazzi, che sono soggetti alle precipitazioni.
- Bagni, cucine e altre aree umide all’interno dell’edificio.
- Facciate esterne, che possono essere esposte alle intemperie.
Una corretta impermeabilizzazione garantisce che l’edificio rimanga protetto per molti anni, evitando costosi interventi di riparazione e migliorando il comfort abitativo.
Tecniche di impermeabilizzazione
Esistono diverse tecniche per impermeabilizzare un edificio, che variano a seconda dell’area da proteggere e dei materiali utilizzati. Le principali tecniche di impermeabilizzazione includono:
1. Impermeabilizzazione a base di membrane
Le membrane impermeabilizzanti sono tra le soluzioni più utilizzate per l’impermeabilizzazione degli edifici. Possono essere applicate sotto forma di strati flessibili che creano una barriera continua contro l’acqua. Esistono diversi tipi di membrane, ciascuna con caratteristiche e metodi di applicazione specifici.
- Membrane bituminose: sono costituite da bitume, un materiale derivato dal petrolio. Possono essere applicate sotto forma di teli arrotolati o liquide, e sono ampiamente utilizzate per l’impermeabilizzazione di tetti, fondazioni e terrazze. Le membrane bituminose sono particolarmente apprezzate per la loro resistenza meccanica e durabilità.
- Membrane polimeriche: realizzate con materiali plastici, come il PVC (cloruro di polivinile) o il TPO (poliolefina termoplastica), queste membrane sono apprezzate per la loro elasticità e resistenza ai raggi UV. Sono spesso utilizzate per l’impermeabilizzazione di tetti piani e terrazze.
- Membrane liquide: le membrane liquide, come il poliuretano o il cemento elastomerico, vengono applicate in forma fluida e poi induriscono, creando una barriera impermeabile continua. Queste membrane sono particolarmente adatte per superfici irregolari o complesse, come i dettagli di un tetto o di un balcone.
2. Impermeabilizzazione con intonaci impermeabilizzanti
Gli intonaci impermeabilizzanti sono utilizzati principalmente per le pareti esterne e i muri interrati. Si tratta di miscele di cemento o calce, arricchite con additivi impermeabilizzanti, che vengono applicate come strato di finitura sulle superfici da proteggere.
- Intonaco cementizio impermeabilizzante: è una miscela di cemento, sabbia e additivi che migliora la resistenza all’acqua e all’umidità. È particolarmente utilizzato per impermeabilizzare le pareti esterne o i muri controterra, creando una superficie liscia e resistente.
- Intonaci a base di calce idraulica: sono utilizzati soprattutto per il restauro di edifici storici, poiché la calce idraulica è un materiale naturale e traspirante. Questi intonaci permettono all’umidità di evaporare senza danneggiare la struttura, rendendoli ideali per edifici con muri molto spessi o antichi.
3. Impermeabilizzazione a base di resine
Le resine impermeabilizzanti sono soluzioni liquide che, una volta applicate, creano una pellicola protettiva trasparente o opaca. Sono utilizzate principalmente per superfici orizzontali come balconi, terrazze e pavimentazioni.
- Resine epossidiche: sono particolarmente resistenti e durevoli, e offrono una protezione efficace contro l’acqua e i prodotti chimici. Sono utilizzate per impermeabilizzare pavimenti industriali, vasche o terrazze soggette a forte usura.
- Resine poliuretaniche: elastiche e resistenti, queste resine sono utilizzate per impermeabilizzare superfici esposte a dilatazioni termiche o movimenti strutturali, come tetti piani o balconi. Formano una membrana continua e senza giunture, perfetta per proteggere le superfici orizzontali.
4. Impermeabilizzazione con sistemi bentonitici
La bentonite è un tipo di argilla che ha la caratteristica di espandersi a contatto con l’acqua, sigillando le fessure e creando una barriera naturale all’umidità. I sistemi bentonitici sono utilizzati principalmente per impermeabilizzare fondazioni e strutture interrate.
- Teli bentonitici: i teli di bentonite vengono posizionati tra il terreno e le fondazioni, dove, a contatto con l’umidità del terreno, si espandono creando una barriera impermeabile. Questi teli sono particolarmente adatti per l’impermeabilizzazione di muri interrati e fondazioni di edifici esposti a falde acquifere.
- Barriere bentonitiche: oltre ai teli, esistono barriere bentonitiche più spesse che possono essere utilizzate in zone particolarmente umide, garantendo un’eccellente protezione contro le infiltrazioni.
5. Impermeabilizzazione con iniezioni
Le iniezioni impermeabilizzanti sono una tecnica efficace per trattare muri o strutture che presentano già problemi di infiltrazione. Si tratta di un metodo che consiste nell’iniettare materiali specifici all’interno delle fessure o dei pori dei muri, sigillandoli e bloccando il passaggio dell’acqua.
- Iniezioni di resine idroreattive: queste resine reagiscono a contatto con l’acqua, espandendosi e sigillando le fessure all’interno della muratura. Sono particolarmente utilizzate per bloccare infiltrazioni nei muri controterra o nelle fondazioni.
- Iniezioni di gel acrilico: i gel acrilici sono materiali flessibili e impermeabili che possono essere iniettati nei muri o nei pavimenti per prevenire infiltrazioni d’acqua. Vengono utilizzati per proteggere le fondazioni o per trattare giunti e crepe.
6. Impermeabilizzazione con barriere chimiche
Le barriere chimiche sono utilizzate per prevenire l’umidità ascendente, un problema comune negli edifici, specialmente quelli più vecchi. Si tratta di iniezioni di prodotti chimici idrorepellenti che creano una barriera orizzontale all’interno della muratura.
- Iniezioni di silicone o silossani: questi prodotti vengono iniettati nei muri per creare una barriera impermeabile che impedisce all’umidità di risalire dal terreno. È una tecnica efficace per trattare problemi di umidità ascendente in edifici esistenti, spesso utilizzata in restauri di edifici storici.
Materiali per l’impermeabilizzazione
L’efficacia di un sistema di impermeabilizzazione dipende in larga misura dal materiale utilizzato. Esistono diverse tipologie di materiali per l’impermeabilizzazione, ognuna con caratteristiche specifiche per diverse applicazioni.
1. Bitume
Il bitume è uno dei materiali più utilizzati per l’impermeabilizzazione, grazie alla sua resistenza e durata. Viene utilizzato principalmente sotto forma di membrane prefabbricate o di rivestimenti liquidi. È ideale per tetti piani, terrazze e fondazioni.
- Pro: altamente resistente e duraturo, soprattutto in condizioni di umidità costante.
- Contro: può essere vulnerabile ai raggi UV e alle alte temperature se non protetto adeguatamente.
2. Poliuretano
Le membrane in poliuretano sono elastiche e resistenti, ideali per superfici esposte a dilatazioni o movimenti strutturali, come tetti e balconi. È un materiale versatile e applicabile sia in forma liquida che prefabbricata.
- Pro: elevata elasticità e resistenza agli agenti atmosferici.
- Contro: richiede un’applicazione accurata e, in alcuni casi, può essere sensibile all’umidità durante l’indurimento.
3. PVC e TPO
Il PVC (cloruro di polivinile) e il TPO (poliolefina termoplastica) sono materiali plastici ampiamente utilizzati per l’impermeabilizzazione di tetti piani. Sono resistenti ai raggi UV, agli agenti chimici e agli sbalzi termici.
- Pro: facile da applicare e altamente resistente ai danni meccanici e chimici.
- Contro: può essere costoso rispetto ad altre soluzioni impermeabilizzanti.
4. Bentonite
La bentonite, un’argilla naturale, è utilizzata soprattutto per l’impermeabilizzazione di fondazioni interrate. La sua capacità di espandersi a contatto con l’acqua la rende ideale per proteggere le strutture contro le infiltrazioni dal terreno.
- Pro: materiale naturale ed ecologico, ottimo per le fondazioni.
- Contro: richiede applicazione precisa per garantire un’efficace protezione.
5. Resine epossidiche
Le resine epossidiche offrono una protezione eccellente contro l’acqua e l’umidità, particolarmente in ambienti industriali o pavimentazioni esposte a forte usura. Sono spesso utilizzate per pavimenti e superfici esterne.
- Pro: alta resistenza meccanica e chimica.
- Contro: richiede un’applicazione professionale per evitare difetti.
Conclusione
L’impermeabilizzazione degli edifici è un processo fondamentale per garantire la durabilità e la funzionalità delle strutture. La scelta delle giuste tecniche e materiali dipende dalle specifiche esigenze dell’edificio e dalle condizioni ambientali. Dalla protezione delle fondazioni contro l’umidità ascendente, all’impermeabilizzazione di tetti, balconi e superfici esposte alle intemperie, ogni intervento deve essere studiato attentamente per garantire un risultato duraturo e efficace.
Adottare un approccio preventivo all’impermeabilizzazione non solo protegge l’edificio da danni costosi, ma contribuisce anche al miglioramento dell’efficienza energetica e alla salubrità degli spazi interni, migliorando così la qualità della vita degli occupanti.