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Pubblicato:
25 Ottobre 2025
Aggiornato:
25 Ottobre 2025
Non solo asset russi immobilizzati, i leader chiedono “opzioni di sostegno” all’Ucraina
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Non solo asset russi immobilizzati, i leader chiedono “opzioni di sostegno” all’Ucraina
Non solo asset russi immobilizzati, i leader chiedono “opzioni di sostegno” all’Ucraina
Bruxelles – Alla fine, sugli asset russi, la montagna non ha prodotto neppure il più classico dei topolini. Sugli aiuti finanziari che l’Unione europea dovrebbe dare all’Ucraina, il vertice dei capi di Stato e di governo dell’UE conferisce un mandato alla Commissione europea che è ridotto nella portata, nella definizione e nelle ambizioni iniziali. Si invita l’esecutivo comunitario a presentare, il prima possibile, opzioni di sostegno finanziario basate su una valutazione delle esigenze di Kiev.
C’è un più generico riferimento a questo aspetto, il vero nodo di una questione giuridicamente e tecnicamente complicata, e questo riferimento si esaurisce nel principio per cui “fatto salvo il diritto dell’UE, i beni della Russia dovrebbero rimanere immobilizzati finché la Russia non cesserà la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e non la risarcirà per i danni causati dalla sua guerra”. L’idea di fondo di far pagare a Mosca i danni di riparazione non scompare, ma scompare per ora il ricorso ai profitti generati dai patrimoni fermi perché fermati.
Approfondimento
Alla fine, dunque, c’è un impegno politico che è frutto della necessità di ribadire un impegno a sostegno dell’Ucraina di Volodymyr Zelensky e mandare un messaggio alla Russia di Vladimir Putin. Un impegno che però è un rebus, perché queste opzioni che si chiedono al team von der Leyen non ci sono e andranno trovate, oltretutto in fretta, visto che i leader si attendono di poterne discutere già al prossimo vertice del Consiglio europeo di dicembre (18 e 19).
Possibili Conseguenze
Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, prova a spacciare il risultato come quel grande successo che alla fine non è: “L’Ucraina disporrà delle risorse finanziarie necessarie per difendersi dall’aggressione russa nel prossimo futuro”, scandisce al termine dei lavori. Probabilmente alla fine l’Europa troverà davvero una quadra e una soluzione, ma al momento così non è.
Opinione
Il Belgio frena. Del resto, il grosso del patrimonio russo a cui eventualmente attingere è presso Euroclear, che custodisce 180 miliardi di euro, una cifra che induce il premier Bart De Wever a chiedere garanzie giuridiche inopponibili, con garanzia di mutualizzazione integrale dei rischi, l’impegno cioè che tutti gli altri Paesi UE forniscano sostegno e paracadute finanziario al Belgio. In assenza di questi aspetti si è scelto per la frenata.
Analisi Critica dei Fatti
Per Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea che ora dovrà mettersi al lavoro, quella sul prestito di riparazione da finanziare con i beni russi immobilizzati è stata “una discussione proficua”. Non si sbilancia, non offre anteprima, ma tiene a chiarire che in quello che arriverà sul tavolo “rispetteremo sempre il diritto europeo e internazionale”. Precisazioni non di circostanza, ma legate a un aspetto chiave nella strategia europea ancora tutta da mettere a punto.
Relazioni con altri fatti
La questione degli asset russi immobilizzati è strettamente legata alla guerra in Ucraina e alle sanzioni imposte alla Russia. La decisione dell’UE di congelare i beni russi è stata una risposta alla guerra di aggressione lanciata da Mosca contro Kiev.
Contesto storico
La guerra in Ucraina è iniziata nel 2014, quando la Russia ha annesso la Crimea. Da allora, il conflitto si è esteso a tutto il paese, con la Russia che sostiene i ribelli filo-russi nel Donbass. L’UE ha imposto sanzioni alla Russia in risposta alla sua aggressione.
Fonti
La fonte di questo articolo è EU News. L’articolo originale può essere trovato al seguente link: https://www.eunews.it/2025/10/23/costa-accoglie-zelensky-al-consiglio-europeo-il-futuro-membro-dellunione-soddisfatto-delle-nuove-sanzioni/
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