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Pubblicato:

19 Novembre 2025

Aggiornato:

19 Novembre 2025

Russia attacca un gas tanker nel porto di Izmail il 17 novembre

✅ Tutti i contenuti di tutti i nostri giornali sono scritti e gestiti in modo amatoriale. In nessun caso possono essere considerati riferimento.

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Russia attacca un gas tanker nel porto di Izmail il 17 novembre

Russia attacca un gas tanker nel porto di Izmail il 17 novembre
Indice

    Russia ha attaccato deliberatamente un gas tanker nel porto di Izmail il 17 novembre, secondo un esperto

    Secondo Andrii Klymenko, capo del Monitoring Group presso l’Institute for Black Sea Strategic Studies, la Russia ha probabilmente attaccato un gas tanker nel porto di Izmail nella notte tra il 16 e il 17 novembre. L’obiettivo, afferma, è stato quello di spaventare i proprietari di navi che consegnano merci ai porti ucraini.

    Il tanker turco era in ritiro di gas liquefatto. L’attacco ha causato un incendio, ma la ciurma di 16 persone è stata evacuata in sicurezza. Il 18 novembre l’Autorità dei Porti Marittimi Ucraini ha riferito che l’incendio era stato estinto.

    Russia attacca un gas tanker nel porto di Izmail il 17 novembre

    Il gruppo di monitoraggio sostiene che la Russia abbia voluto “inviare un messaggio” alla Turchia: “Non andare ai porti ucraini, perché ciò sostiene il bilancio ucraino, in particolare la parte destinata alla guerra con la Russia.”

    Nel primo decennio del 2025, 2.103 navi mercantili sono arrivate ai porti ucraini di Greater Odesa, con una media di 210 navi al mese. In ottobre 2025, nonostante gli attacchi quotidiani di missili e UAV, il numero di navi è stato record: 266. Il 40% di tutte le navi appartiene a compagnie turche, il 20% a compagnie greche, e il resto è distribuito tra altre venti nazioni.

    Il gruppo di monitoraggio ha osservato un aumento degli attacchi ai porti del Danubio, in contrasto con la riduzione degli attacchi ai porti di Greater Odesa. Secondo Klymenko, l’obiettivo della Russia è impedire che i porti di Odesa ricevano supporto logistico. Prevede che gli attacchi continueranno a intensificarsi.

    Fonti

    Fonte principale: Andrii Klymenko, capo del Monitoring Group, Black Sea Strategic Studies Institute.

    Fonte secondaria: Pravda, “Drone attack on the port of Izmail”.

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    Cosa vedo con chiarezza

    La Russia ha attaccato un gas tanker turco a Izmail per scoraggiare le navi che consegnano merci ai porti ucraini. L’attacco ha causato un incendio, ma la ciurma è stata evacuata in sicurezza.

    Cosa non capisco (ma vorrei capire)

    Perché la Russia ha scelto di attaccare un tanker turco in particolare? Quali sono le motivazioni strategiche dietro questa scelta?

    Cosa spero, in silenzio

    Che la situazione si risolva senza ulteriori danni alle navi e alle persone coinvolte, e che la sicurezza nei porti ucraini migliori.

    Cosa mi insegna questa notizia

    Che le tensioni nella regione possono influenzare la sicurezza delle navi e dei porti, e che le decisioni militari possono avere impatti economici e umani.

    Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)

    Monitorare gli attacchi futuri, proteggere le navi e le infrastrutture portuali, e cercare soluzioni diplomatiche per ridurre le tensioni.

    Cosa posso fare?

    Informarmi sulle condizioni di sicurezza dei porti, supportare le iniziative di pace e dialogo, e, se possibile, contribuire a programmi di assistenza per le comunità colpite.

    Domande Frequenti

    1. Perché la Russia ha attaccato un gas tanker turco?

    Secondo Andrii Klymenko, l’attacco è stato probabilmente un tentativo di spaventare i proprietari di navi che consegnano merci ai porti ucraini, inviando un messaggio alla Turchia di non operare in quella zona.

    2. Cosa è successo al tanker turco?

    Il tanker, in ritiro di gas liquefatto, è stato danneggiato dall’attacco. È scoppiato un incendio, ma la ciurma di 16 persone è stata evacuata in sicurezza.

    3. Qual è la situazione attuale dei porti ucraini?

    Nonostante gli attacchi quotidiani, il numero di navi che arrivano ai porti ucraini è aumentato, con 266 navi in ottobre 2025. Il 40% delle navi è di origine turca.

    4. Quali sono le prospettive future?

    Il gruppo di monitoraggio prevede un aumento degli attacchi ai porti del Danubio e una continuazione delle tensioni nella regione.

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