Il giornalismo e il narcotraffico: la contaminazione del linguaggio
Quando il giornalismo parla come il narcotraffico
Il narcotraffico è un grande vortice criminale che può spostarsi da un angolo all’altro, arrampicarsi sulle pareti e infiltrarsi nella società, contaminandola. Scrivo per chiedere di non contaminarsi anche con il suo linguaggio.

Fonti
El País – Quando il giornalismo parla come il narcotraffico
Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
Il testo indica che il narcotraffico può infiltrarsi nella società e influenzare anche il linguaggio usato dalle persone.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Non è spiegato in dettaglio come si diffonda esattamente il linguaggio associato al narcotraffico.
Cosa spero, in silenzio
Che le persone evitino di adottare termini o espressioni legati al narcotraffico.
Cosa mi insegna questa notizia
Che le attività criminali possono avere un impatto concreto sul modo in cui comunichiamo quotidianamente.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
Essere consapevoli delle parole che si usano e cercare di non adottare un linguaggio che possa essere associato a comportamenti illeciti.
Cosa posso fare?
Leggere l’articolo completo, riflettere sul proprio lessico e, se necessario, scegliere termini più neutri e appropriati.
Domande Frequenti
- Che cosa è il narcotraffico? Il narcotraffico è un fenomeno criminale che coinvolge la produzione, il trasporto e la vendita di sostanze stupefacenti.
- Come può influenzare il linguaggio? Il narcotraffico può introdurre termini o espressioni che poi si diffondono nella conversazione quotidiana.
- Perché è importante evitare quel linguaggio? Usare un linguaggio associato al narcotraffico può contribuire a normalizzare o banalizzare attività illecite.
- Dove posso leggere l’articolo originale? L’articolo è disponibile su El País all’indirizzo https://elpais.com/opinion/2025-11-22/cuando-el-periodismo-habla-como-el-narco.html.



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