Franco: la dittatura paragonata al tabacco e la sfida della liberazione
Franco è come il tabacco
Alcune persone hanno vissuto la dittatura per 40 anni, ignorando che era un veleno; molti la accettavano con piacere. Altri, invece, hanno lottato per liberarsi di quel vizio perché sapevano che lo avrebbe danneggiato. Chi, dopo aver fumato per molti anni, smette di fumare, rimane comunque un exfumatore per tutta la vita e può, se si distrae, ritrovarsi di nuovo a fumare. Franco è stato paragonato al tabacco, e la sua analogia è che le ricadute sono il problema principale.
Quando si smette di fumare, entro pochi giorni tutta la nicotina è eliminata dal corpo tramite l’urina. Il veleno scompare e il corpo si disintossica. Franco è morto. Con questo si pensa di aver vinto. Tre mesi senza fumo permettono ai capillari polmonari, danneggiati da migliaia di sigarette, di rigenerarsi e di riconquistare l’ossigeno. Sembra che sia arrivata la libertà, ma il vero problema è spezzare l’abitudine che il cervello ha associato a gesti, emozioni e stile di vita. Possono trascorrere anni senza riuscire a dimenticare quel vizio. Un giorno, vedendo qualcuno fumare una sigaretta della stessa marca, si può provare un forte desiderio; la lotta contro il tabacco è lunga, ma si vince quando si riesce a dimenticarlo.
All’occasione del 50° anniversario della morte di Franco, le persone chiedono cosa si faceva quando il dittatore morì. Sarebbe più positivo chiedere come si è vissuto il primo giorno di libertà. La famosa bottiglia di champagne era a favore della vita, non della morte. I giovani dovrebbero sapere come il signore aveva vissuto, ma basta che lo si menzioni per far tornare in vita Franco. Molti in questo paese affermano di aver smesso di fumare, ma tengono una scatola di sigarette a portata di mano.
Fonti
El País – Franco è morto
Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
La dittatura di Franco è stata vissuta per 40 anni, con persone che la accettavano e altre che cercavano di liberarsene. L’analogia con il tabacco evidenzia come la dipendenza sia difficile da spezzare e come le ricadute siano comuni.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Perché, nonostante la consapevolezza del danno, alcune persone continuano a sostenere la dittatura? Quali fattori culturali o sociali hanno favorito questa accettazione?
Cosa spero, in silenzio
Che la memoria della libertà sia più valorizzata delle memorie della dittatura, e che le generazioni future imparino a riconoscere e a evitare le dipendenze politiche e personali.
Cosa mi insegna questa notizia
Che la liberazione, sia politica che personale, richiede un impegno costante per spezzare abitudini radicate e per mantenere la consapevolezza dei propri comportamenti.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
Promuovere l’educazione alla storia e alla salute, offrendo strumenti pratici per riconoscere e superare le dipendenze, sia politiche che fisiche.
Cosa posso fare?
Partecipare a iniziative di educazione civica, sostenere programmi di prevenzione del fumo e condividere storie di liberazione per rafforzare la memoria collettiva.
Domande Frequenti
- Qual è il parallelo tra Franco e il tabacco? Franco è stato paragonato al tabacco perché entrambi rappresentano dipendenze difficili da spezzare e che possono causare danni a lungo termine.
- Quanto tempo impiega il corpo a eliminare la nicotina? La nicotina viene eliminata dal corpo entro pochi giorni dopo l’interruzione del fumo.
- Che cosa succede ai polmoni dopo tre mesi senza fumo? I capillari polmonari iniziano a rigenerarsi e a riconquistare l’ossigeno.
- Perché le ricadute sono comuni nella lotta contro il fumo? Il cervello ha associato il fumo a gesti, emozioni e stili di vita, rendendo difficile dimenticare l’abitudine.
- Qual è l’importanza di ricordare il primo giorno di libertà? Riconoscere il primo giorno di libertà permette di apprezzare la conquista della libertà e di non ripetere gli errori del passato.



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