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Pubblicato:
19 Novembre 2025
Aggiornato:
19 Novembre 2025
12enne a Catania minaccia di suicidarsi per restare con la madre
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12enne a Catania minaccia di suicidarsi per restare con la madre
Terragni, ascoltare 12enne che vuole restare con la madre
Il Garante per l’infanzia ha esaminato un caso a Catania in cui un ragazzo di 12 anni ha espresso il desiderio di rimanere con la madre e ha minacciato di suicidarsi.
Fonti
Fonte: Non disponibile
Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
Un bambino di 12 anni ha comunicato al Garante per l’infanzia il suo desiderio di restare con la madre e ha espresso una minaccia di suicidio.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Non è chiaro quali siano le ragioni precise che spingono il ragazzo a fare queste richieste e minacce.
Cosa spero, in silenzio
Che venga trovata una soluzione che garantisca la sicurezza e il benessere del bambino.
Cosa mi insegna questa notizia
Che i bambini possono esprimere bisogni e paure in modo diretto e che è importante ascoltarli con attenzione.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
Il Garante per l’infanzia deve valutare la situazione, garantire la protezione del bambino e, se necessario, intervenire con misure di supporto.
Cosa posso fare?
Se si è in contatto con la famiglia o con professionisti, è utile segnalare eventuali segnali di disagio e collaborare con le autorità competenti.
Domande Frequenti
- Qual è il ruolo del Garante per l’infanzia? Il Garante per l’infanzia è un organismo che tutela i diritti dei minori, intervenendo in situazioni di rischio e garantendo il loro benessere.
- <strongCosa significa una minaccia di suicidio da parte di un bambino? Indica che il bambino sta esprimendo un forte disagio emotivo e necessita di supporto immediato.
- Quali sono le possibili azioni del Garante in questo caso? Il Garante può valutare la situazione familiare, proporre interventi di supporto psicologico e, se necessario, adottare misure di protezione.
- Come posso segnalare un caso simile? È possibile contattare il Garante per l’infanzia o le autorità locali per fornire informazioni sulla situazione.
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