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Pubblicato:
19 Novembre 2025
Aggiornato:
19 Novembre 2025
Per la prima volta: il patrimonio degli ospedali piemontesi in mostra all’Archivio di Stato
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Nota redazionale:
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Per la prima volta: il patrimonio degli ospedali piemontesi in mostra all’Archivio di Stato
Il patrimonio sconosciuto degli ospedali piemontesi esposto per la prima volta all’Archivio di Stato
Dal 25 novembre al 9 gennaio 2026, all’Archivio di Stato, è possibile visitare opere d’arte, documenti, strumenti scientifici, arredi e oggetti devozionali che non sono mai stati esposti prima.
Fonti
Fonte: La Stampa
Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
Un’esposizione che mostra oggetti storici provenienti dagli ospedali piemontesi, aperta al pubblico per un periodo limitato.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Perché questi oggetti non sono stati esposti prima e quale processo ha portato alla loro scoperta.
Cosa spero, in silenzio
Che la mostra permetta a tutti di conoscere meglio la storia della sanità locale e di apprezzare il valore culturale degli oggetti.
Cosa mi insegna questa notizia
Che la storia della medicina è ricca di elementi che possono essere condivisi con il pubblico, contribuendo alla cultura e al benessere collettivo.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
Promuovere la visita, garantire la sicurezza dei visitatori e preservare gli oggetti esposti.
Cosa posso fare?
Partecipare alla mostra, informarmi sui dettagli e condividere l’esperienza con amici e familiari.
Domande Frequenti
- Quando si svolge l’esposizione? Dal 25 novembre al 9 gennaio 2026.
- Dove si trova l’esposizione? All’Archivio di Stato.
- Quali oggetti sono esposti? Opere d’arte, documenti, strumenti scientifici, arredi e oggetti devozionali provenienti dagli ospedali piemontesi.
- È necessario prenotare? L’informazione non è stata fornita; si consiglia di verificare sul sito dell’Archivio di Stato.
- Qual è lo scopo della mostra? Mostrare per la prima volta al pubblico oggetti storici non esposti, valorizzando la cultura locale.
Nota redazionale:
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