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Pubblicato:
17 Novembre 2025
Aggiornato:
17 Novembre 2025
La scuola deve ascoltare gli alunni che non parlano: la richiesta del fondatore dell’asilo Celio Azzurro
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Nota redazionale:
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La scuola deve ascoltare gli alunni che non parlano: la richiesta del fondatore dell’asilo Celio Azzurro
Quelli del penultimo banco: perché la scuola deve stare dalla loro parte
Il fondatore dell’asilo Celio Azzurro ha scritto una lettera a un ministro dell’istruzione, chiedendo di aiutare gli alunni che non parlano e che spesso non vengono notati. La lettera invita a costruire una comunità che dia voce anche a chi è invisibile, perché non dà fastidio ma ha bisogno di essere ascoltato.

Fonti
Fonte: Corriere. https://www.corriere.it (link all’articolo originale non disponibile).
Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
Vedo che alcuni studenti non parlano e quindi non attirano l’attenzione. Vedo che la scuola può fare di più per ascoltarli.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Non capisco perché questi studenti siano invisibili: se è per timidezza, per difficoltà di comunicazione o per altre ragioni. Vorrei capire le cause per poter intervenire.
Cosa spero, in silenzio
Spero che la scuola ascolti e crei spazi dove tutti possano esprimersi, anche chi non parla.
Cosa mi insegna questa notizia
Mi insegna che è importante dare voce a chi è silenzioso e che la scuola ha un ruolo fondamentale nel farlo.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
La scuola deve creare attività inclusive, formare insegnanti a riconoscere e supportare gli alunni invisibili, e coinvolgere le famiglie.
Cosa posso fare?
Posso parlare con insegnanti e dirigenti, chiedere informazioni su programmi di inclusione, e sostenere iniziative che aiutino gli alunni che non parlano.
Domande Frequenti
- Chi ha scritto la lettera?
- Il fondatore dell’asilo Celio Azzurro.
- Chi è l’indirizzatario della lettera?
- Un ministro dell’istruzione.
- Qual è il tema principale della lettera?
- Chiedere supporto per gli alunni invisibili, cioè quelli che non parlano.
- Cos’è un “alunno invisibile”?
- Un alunno che non parla e quindi non attira l’attenzione, ma ha bisogno di essere ascoltato.
- Qual è l’obiettivo della lettera?
- Chiedere alla scuola di ascoltare e dare voce a tutti gli studenti, anche a quelli che non parlano.
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