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Pubblicato:

8 Novembre 2025

Aggiornato:

8 Novembre 2025

‘The ward felt like a prison. What had I let them do?’: how my daughter was crushed by a health service meant to help her

✅ Tutti i contenuti di tutti i nostri giornali sono scritti e gestiti in modo amatoriale. In nessun caso possono essere considerati riferimento di settore.

Nota redazionale:
Tutte le notizie pubblicate da Italfaber provengono da fonti giornalistiche locali del Paese a cui la notizia si riferisce. Le rielaborazioni sono effettuate al solo scopo di rendere i contenuti più chiari, neutrali e accessibili a un pubblico internazionale, nel rispetto della forma originaria. L’intento è favorire una comprensione diretta e non filtrata degli eventi, così come vengono percepiti e raccontati nei contesti di origine. La categoria dell'articolo indica il pese di provenienza della notizia.

‘The ward felt like a prison. What had I let them do?’: how my daughter was crushed by a health service meant to help her

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Indice

    La mia esperienza con il sistema sanitario: come mia figlia è stata schiacciata da un servizio che doveva aiutarla

    Ruth aveva solo 14 anni e stava seguendo un trattamento per un disturbo alimentare quando è morta dopo essere stata trattenuta in base al Mental Health Act. Non le era permesso di vedere la sua famiglia per più di poche ore a settimana. Come ha fatto il sistema in cui avevamo fiducia – e per cui lavoravo come medico di base – a fallire così tragicamente?

    Ricordo ancora vividamente il momento in cui mi resi conto che il reparto di salute mentale dove mia figlia adolescente stava seguendo il trattamento sembrava più una prigione che un luogo di cura. Ruth era stata così fiduciosa, e anche noi. Tutto cambiò il giorno in cui fu trasferita dal nostro ospedale locale al Thames Ward dell’ospedale Huntercombe nel Berkshire. Quando partimmo, camminò facilmente verso il mezzo di trasporto dell’ospedale con me e la terapista del gioco – che la strinse forte e le fece ciao con la mano. Quando la porta del furgone si aprì all’altro capo, l’edificio si ergeva sopra di noi. Fummo accolti e scortati su per una rampa di scale e attraverso le porte doppie, con chiusura a tenuta d’aria, una delle quali si chiuse con un tonfo dietro di noi, mentre la persona con le chiavi aspettava che la prima serratura scattasse prima di aprire la successiva. Questo era un’unità sigillata, priva di luce naturale, e i miei occhi già si sentivano stanchi per la luce cruda sopra di noi. Fummo condotti in una stanza interna, con finestre su tutti i lati. La chiamavano “la bolla di vetro”.

    ‘The ward felt like a prison. What had I let them do?’: how my daughter was crushed by a health service meant to help her

    La mano di Ruth scivolò nella mia, con la testa china, mentre mi dicevano che era ora di andare. “Ma non ho ancora sistemato lei nella sua stanza o incontrato lo staff”, fu accolto con: “I genitori non sono ammessi nel reparto”. Chiesi di nuovo, e loro concessero che potevo vedere la sua stanza, solo una volta, ma poi dovevo andarmene immediatamente. Era la politica dell’ospedale.

    Approfondimento

    La storia di Ruth è un esempio tragico di come il sistema sanitario possa fallire i pazienti più vulnerabili. La mancanza di trasparenza e di comunicazione tra i professionisti sanitari e le famiglie può portare a conseguenze devastanti.

    Possibili Conseguenze

    La detenzione di Ruth in base al Mental Health Act ha avuto conseguenze tragiche. La separazione dalla sua famiglia e l’ambiente di cura che sembrava più una prigione che un luogo di aiuto hanno contribuito al suo declino.

    Opinione

    È fondamentale che il sistema sanitario riveda le sue politiche e procedure per garantire che i pazienti ricevano il trattamento e il sostegno di cui hanno bisogno. I genitori e le famiglie devono essere coinvolti nel processo di cura e avere accesso alle informazioni necessarie per prendere decisioni informate.

    Analisi Critica dei Fatti

    La storia di Ruth solleva interrogativi importanti sul funzionamento del sistema sanitario. La mancanza di trasparenza e di comunicazione, la politica dell’ospedale che limita l’accesso dei genitori e la separazione dei pazienti dalle loro famiglie sono tutti aspetti che devono essere esaminati e migliorati.

    Relazioni con altri fatti

    La storia di Ruth non è un caso isolato. Ci sono molti altri esempi di pazienti che hanno subito conseguenze negative a causa del sistema sanitario. È fondamentale che si impari da questi errori e si lavori per creare un sistema più trasparente e più efficace.

    Utilità pratica

    La storia di Ruth può essere un monito per i professionisti sanitari e per le famiglie. È fondamentale che si lavori insieme per garantire che i pazienti ricevano il trattamento e il sostegno di cui hanno bisogno. I genitori e le famiglie devono essere coinvolti nel processo di cura e avere accesso alle informazioni necessarie per prendere decisioni informate.

    Contesto storico

    La storia di Ruth si inserisce in un contesto più ampio di critiche al sistema sanitario. Ci sono state molte denunce di abusi e di errori nel sistema, e la storia di Ruth ne è solo un esempio.

    Fonti

    La fonte di questo articolo è The Guardian. L’articolo originale può essere letto sul sito web del giornale.

    Domande Frequenti

    Qual è la storia di Ruth?
    Ruth era una ragazza di 14 anni che è morta dopo essere stata trattenuta in base al Mental Health Act. La sua famiglia ha denunciato la mancanza di trasparenza e di comunicazione nel sistema sanitario.
    Cosa è successo a Ruth nel reparto di salute mentale?
    Ruth è stata separata dalla sua famiglia e ha vissuto in un ambiente di cura che sembrava più una prigione che un luogo di aiuto.
    Cosa possiamo imparare dalla storia di Ruth?
    La storia di Ruth ci insegna l’importanza della trasparenza e della comunicazione nel sistema sanitario. È fondamentale che i genitori e le famiglie siano coinvolti nel processo di cura e abbiano accesso alle informazioni necessarie per prendere decisioni informate.

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