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Pubblicato:
17 Novembre 2025
Aggiornato:
17 Novembre 2025
Palestina a Bilbao: una notte storica di solidarietà e speranza
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Nota redazionale:
Tutte le notizie pubblicate da Italfaber provengono da fonti giornalistiche locali del Paese a cui la notizia si riferisce. Le rielaborazioni sono effettuate al solo scopo di rendere i contenuti più chiari, neutrali e accessibili a un pubblico internazionale, nel rispetto della forma originaria. L’intento è favorire una comprensione diretta e non filtrata degli eventi, così come vengono percepiti e raccontati nei contesti di origine. La categoria dell'articolo indica il pese di provenienza della notizia.
Palestina a Bilbao: una notte storica di solidarietà e speranza
Palestina a Bilbao: una notte storica
Più di 51.000 tifosi hanno applaudito la squadra di Ihab Abu Jazar, allenatore e giocatore che, insieme ai suoi compagni, è stato colpito dall’energia di quel pubblico.
“Siamo più di una squadra nazionale, rappresentiamo una storia di dolore ma anche di speranza,” ha dichiarato Ihab Abu Jazar. “Non siamo soli.” Alle 20:26 del sabato, l’allenatore, il cui padre è stato ucciso nella guerra tra Israele e Gaza e i cui fratelli vivono in tende a Khan Younis, è uscito dal tunnel e si è seduto sul banco di San Mamés, a Bilbao. Vestito di nero con un keffiyeh sulle spalle, ha osservato 11 uomini in rosso, “una squadra di rifugiati che gioca per i palestinesi di tutto il mondo”, mentre 51.396 persone li applaudivano e cantavano per la loro libertà.

“Non giochiamo solo per vincere; giochiamo per esistere,” aveva detto nei giorni precedenti la prima partita della Palestina in Europa, un evento che si è rivelato più grande di quanto avesse immaginato: “Il giorno più importante della mia vita”, una “notte storica” che “tutte le parole del mondo non possono spiegare”. Non hanno vinto – sono stati in svantaggio di un gol entro i primi quattro minuti e hanno perso 3‑0 contro la nazionale basca – ma hanno competuto, e non era questione di quel risultato. Quando Zaid Qunbar sembrava poter pareggiare dopo 12 minuti, l’intero vasto stadio lo ha acclamato, urlando il giocatore dell’opposizione che correva verso la loro porta.
Fonti
Articolo originale: The Guardian – “It touched us from the start”: Palestine savour historic night in Bilbao
Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
La presenza di oltre 51.000 tifosi che hanno sostenuto la squadra palestinese dimostra un forte senso di solidarietà. L’allenatore, con la sua storia personale di perdita e resistenza, ha espresso chiaramente che la squadra rappresenta più di un semplice gruppo sportivo.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Il motivo per cui la partita è stata giocata contro la nazionale basca e perché è stata scelta la città di Bilbao non è spiegato nell’articolo. Sarebbe utile conoscere le ragioni logistiche e politiche di questa scelta.
Cosa spero, in silenzio
Che l’energia positiva e l’attenzione internazionale possano contribuire a migliorare la situazione dei palestinesi, offrendo loro speranza e visibilità.
Cosa mi insegna questa notizia
Che il supporto collettivo, anche in ambito sportivo, può avere un impatto significativo sul morale e sulla percezione di una comunità in difficoltà.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
Continuare a promuovere iniziative di solidarietà, informare il pubblico e sostenere le attività che aiutano i palestinesi a mantenere la loro identità e dignità.
Cosa posso fare?
Partecipare a eventi di solidarietà, condividere informazioni verificate sui social media, sostenere organizzazioni che lavorano per i diritti dei palestinesi e mantenere viva la conversazione su queste tematiche.
Domande Frequenti
- Quanti tifosi hanno assistito alla partita? 51.396 persone.
- Qual è stato il risultato finale? La Palestina ha perso 3‑0 contro la nazionale basca.
- Chi è Ihab Abu Jazar? È l’allenatore della squadra palestinese, padre ucciso nella guerra tra Israele e Gaza, fratelli che vivono in tende a Khan Younis.
- Dove si è svolta la partita? Al San Mamés di Bilbao.
- Qual è stato il messaggio principale dell’allenatore? Che la squadra gioca non solo per vincere, ma per esistere e rappresentare la speranza dei palestinesi.
Nota redazionale:
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