Mito delle morti per freddo e calore: la realtà delle temperature estreme e l’indifferenza climatica

Il mito delle morti per freddo e calore

Gli scettici del clima affermano che più persone muoiano a causa di temperature estreme di freddo che di calore. L’autore ha iniziato a verificare questa credenza.

Durante la ricerca ha scoperto qualcosa di ancora più grande: un “buco nero” di indifferenza globale. Sa già che l’uso di combustibili fossili, il consumo di carne e latticini e la mancanza di cambiamenti semplici costringono il mondo ricco a sopportare un enorme peso di disastri, spostamenti e morti per persone che hanno una responsabilità minima nella crisi climatica. Il risultato è un enorme vuoto di conoscenza su questi impatti.

Mito delle morti per freddo e calore: la realtà delle temperature estreme e l'indifferenza climatica

Il suo obiettivo era verificare se davvero nove volte più persone muoiano a causa del freddo che a causa del calore. La statistica è spesso citata da chi vuole ritardare l’azione climatica: “se non facciamo nulla, alcuni mantengono, meno moriranno”. Tuttavia, questa cifra ignora gli altri effetti della crisi climatica, come tempeste, inondazioni, siccità, incendi, fallimenti delle colture, malattie e l’innalzamento del livello del mare. La domanda è: la dichiarazione è corretta?

George Monbiot è un commentatore del Guardian.

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Fonti

Articolo originale: The Guardian – “There’s a catastrophic black hole in our climate data – and it’s a gift to deniers”

Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune

Cosa vedo con chiarezza

Il testo mette in evidenza che la maggior parte delle persone non è a conoscenza di quanto il consumo di carne, i combustibili fossili e la mancanza di cambiamenti semplici influiscano sulla crisi climatica. Si evidenzia anche la diffusione di una statistica che può essere usata per ritardare l’azione.

Cosa non capisco (ma vorrei capire)

Non è chiaro da dove provenga la cifra di nove volte più morti per freddo rispetto a calore e se sia basata su dati recenti e completi.

Cosa spero, in silenzio

Che le informazioni diventino più trasparenti e che le decisioni politiche si basino su dati completi e non su statistiche fuorvianti.

Cosa mi insegna questa notizia

Che la comunicazione scientifica deve essere accurata e che le statistiche possono essere usate in modo improprio per influenzare l’opinione pubblica.

Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)

Verificare le fonti delle statistiche, promuovere l’educazione climatica e incoraggiare politiche che riducano l’impatto dei consumi ad alto carbonio.

Cosa posso fare?

Informarmi su fonti affidabili, condividere dati verificati con la comunità e sostenere iniziative che riducono l’uso di combustibili fossili e di prodotti a elevato impatto climatico.

Domande Frequenti

1. Perché si dice che più persone muoiano a causa del freddo?

Questa affermazione si basa su una statistica che è stata spesso citata da chi vuole ritardare l’azione climatica. Tuttavia, la sua accuratezza è stata messa in dubbio e non tiene conto di altri impatti del cambiamento climatico.

2. Qual è l’impatto del consumo di carne e latticini sul clima?

Il consumo di carne e latticini è associato a un alto livello di emissioni di gas serra, contribuendo in modo significativo alla crisi climatica.

3. Come posso verificare le statistiche sul clima?

È consigliabile consultare fonti scientifiche riconosciute, come istituti di ricerca indipendenti, e confrontare i dati provenienti da più studi per avere una visione completa.

4. Cosa significa “buco nero” di indifferenza?

Il termine indica una mancanza di conoscenza o di attenzione verso gli effetti del cambiamento climatico, che porta a decisioni politiche e comportamentali inadeguate.

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