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Pubblicato:

18 Novembre 2025

Aggiornato:

18 Novembre 2025

Influenza saudita negli USA: la morte di Jamal Khashoggi e la risposta della CIA

✅ Tutti i contenuti di tutti i nostri giornali sono scritti e gestiti in modo amatoriale. In nessun caso possono essere considerati riferimento.

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Tutte le notizie pubblicate da Italfaber provengono da fonti giornalistiche locali del Paese a cui la notizia si riferisce. Le rielaborazioni sono effettuate al solo scopo di rendere i contenuti più chiari, neutrali e accessibili a un pubblico internazionale, nel rispetto della forma originaria. L’intento è favorire una comprensione diretta e non filtrata degli eventi, così come vengono percepiti e raccontati nei contesti di origine. La categoria dell'articolo indica il pese di provenienza della notizia.

Influenza saudita negli USA: la morte di Jamal Khashoggi e la risposta della CIA

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Indice

    La Saudificazione dell’America è in corso

    Il caso di Jamal Khashoggi e la sua tragica morte hanno rappresentato un avvertimento per gli Stati Uniti: un segnale di una possibile perdita di libertà e di un aumento della censura nel paese.

    La prima volta che ho usato la parola alhumdulilah, che in arabo significa “lode a Dio”, è stata la notte del 16 novembre 2018. Una notifica di notizie mi è arrivata sul cellulare: “La CIA conclude che il principe ereditario saudita ha ordinato l’assassinio di Jamal Khashoggi.” Mi sono precipitato sul divano, ripetendo le parole.

    Influenza saudita negli USA: la morte di Jamal Khashoggi e la risposta della CIA

    Non sono musulmano. Ma Jamal, nella vita e nella morte, mi ha insegnato molto sulla fede e sul cercare speranza nei posti sbagliati. Come scrittrice con una storia di critica verso l’interferenza degli Stati Uniti nei paesi più deboli, in circostanze normali avrei dovuto essere riluttante a celebrare la CIA.

    Karen Attiah è una scrittrice e docente il cui lavoro si concentra su razza, cultura globale e diritti umani.

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    Fonti

    Fonte: The Guardian

    Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune

    Cosa vedo con chiarezza

    Vedo che la morte di Jamal Khashoggi è stata un segnale di pericolo per la libertà negli Stati Uniti, e che la CIA ha confermato l’ordine di un principe saudita.

    Cosa non capisco (ma vorrei capire)

    Non capisco perché la CIA, un’agenzia che dovrebbe difendere i valori democratici, abbia celebrato la conferma di un ordine di assassinio. Vorrei capire le motivazioni dietro questa reazione.

    Cosa spero, in silenzio

    Spero che la memoria di Jamal Khashoggi serva a ricordare l’importanza della libertà e della trasparenza, e che le istituzioni si impegnino a proteggere questi valori.

    Cosa mi insegna questa notizia

    Mi insegna che la fede può essere trovata anche in situazioni difficili e che la speranza può emergere nei luoghi più inaspettati. Mi ricorda anche che la critica verso le azioni degli Stati Uniti è fondamentale per mantenere la vigilanza.

    Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)

    Rimanere vigili, informarsi accuratamente e continuare a chiedere responsabilità alle istituzioni che dovrebbero proteggere la libertà.

    Cosa posso fare?

    Posso leggere e condividere informazioni verificate, partecipare a discussioni costruttive e sostenere iniziative che promuovono la trasparenza e i diritti umani.

    Domande Frequenti

    1. Chi era Jamal Khashoggi?

    Jamal Khashoggi era un giornalista saudita noto per le sue critiche al governo saudita.

    2. Cosa è successo a Jamal Khashoggi?

    È stato assassinato in una sede diplomatica saudita, e la CIA ha concluso che l’ordine proviene dal principe ereditario saudita.

    3. Chi è Karen Attiah?

    Karen Attiah è una scrittrice e docente che si occupa di razza, cultura globale e diritti umani.

    4. Che cosa significa “alhumdulilah”?

    È un’espressione arabo che significa “lode a Dio”.

    5. Perché l’autrice ha menzionato la CIA?

    Per evidenziare la sorpresa di celebrare la conferma di un ordine di assassinio, contraddicendo la sua posizione critica verso l’interferenza degli Stati Uniti.

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