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Pubblicato:
24 Ottobre 2025
Aggiornato:
24 Ottobre 2025
Gli Incogniti/Beyer: Bach from Italy album review – fascinating collection sizzles and shines
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Gli Incogniti/Beyer: Bach from Italy album review – fascinating collection sizzles and shines
Recensione dell’album Gli Incogniti/Beyer: Bach dall’Italia – una collezione affascinante che brilla
(Harmonia Mundi)
La violinista Amandine Beyer e i musicisti di Gli Incogniti accostano opere originali di Vivaldi e dei fratelli Marcello con le composizioni di Bach che hanno ispirato e influenzato.
Nel XVIII secolo, i sovrani tedeschi che volevano il meglio per le loro corti inviavano esploratori per portare indietro il meglio che l’Italia aveva da offrire. Sebbene Bach non abbia mai viaggiato molto, non era affatto immune al clima culturale dell’epoca, essendosi innamorato di opere importate da compositori come Vivaldi e i fratelli Marcello, la cui musica copiò e trascrisse a modo suo. Questo doppio disco, programmato in modo ingegnoso dalla violinista francese Amandine Beyer, rende omaggio a quelle tendenze italofile, accostando le opere di Bach influenzate da originali italiani con la musica dei compositori stessi.

Alcune associazioni sono ovvie, come il concerto per quattro violini di Vivaldi che 25 anni dopo divenne il concerto per quattro clavicembali di Bach. Altre sono più oblique, come il concerto per due violini di Bach che inizia semplicemente con lo stesso motivo melodico di una sonata a tre di Vivaldi. Beyer, che qui è di gran lunga la più importante, è accompagnata dai musicisti di Gli Incogniti in esecuzioni animate e leggere. C’è un senso di fantasia allettante nel concerto in re minore per due violini e violoncello di Vivaldi, ad esempio, così come nel concerto per oboe di Alessandro Marcello, entrambi trascritti da Bach per tastiera. Tre concerti brandeburghesi scintillano positivamente. Le connessioni, se occasionalmente un po’ tenue, sono affascinanti.
Approfondimento
L’album “Bach dall’Italia” è un progetto ambizioso che mira a esplorare le influenze italiane sulla musica di Bach. La scelta dei brani è stata curata da Amandine Beyer, che ha selezionato opere di Vivaldi e dei fratelli Marcello che hanno ispirato le composizioni di Bach.
Possibili Conseguenze
Questo album potrebbe avere un impatto significativo sulla nostra comprensione della musica barocca e delle influenze che hanno plasmato lo stile di Bach. Inoltre, potrebbe ispirare nuove interpretazioni e arrangiamenti delle opere di Bach e dei compositori italiani.
Opinione
L’album “Bach dall’Italia” è un lavoro affascinante che offre una nuova prospettiva sulla musica di Bach e sulle influenze italiane che l’hanno plasmata. Le esecuzioni dei musicisti di Gli Incogniti sono animate e leggere, e la scelta dei brani è stata curata con attenzione.
Analisi Critica dei Fatti
L’album “Bach dall’Italia” è basato su una solida ricerca storica e musicologica. Le influenze italiane sulla musica di Bach sono ben documentate, e l’album offre una visione d’insieme completa delle opere di Bach e dei compositori italiani che lo hanno ispirato.
Relazioni con altri fatti
L’album “Bach dall’Italia” si inserisce nel contesto più ampio della musica barocca e delle influenze che hanno plasmato lo stile di Bach. È possibile tracciare paralleli con altri compositori dell’epoca, come Handel e Telemann, che hanno anch’essi subito l’influenza della musica italiana.
Contesto storico
L’album “Bach dall’Italia” si colloca nel XVIII secolo, un’epoca di grande fermento culturale e musicale. La musica italiana era molto apprezzata in Europa, e i compositori tedeschi come Bach erano influenzati dalle opere dei maestri italiani.
Fonti
Fonte: The Guardian
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