Artisti che trasformano i rifiuti in opere d’arte
Artisti che ricreano i rifiuti
Nel secondo piano della mostra di Hany Armanious presso Buxton Contemporary a Melbourne, una buccia di mandarino è appoggiata su una mensola. Il suo interno, giallo e secco, sembra pronto per essere spazzato via, ma non lo sarà. La buccia non è un rifiuto lasciato da un visitatore distratto: è un perfetto scarto di resina realizzato dall’artista.
Intorno alla galleria sono collocati altri oggetti di scarto, riprodotti con la stessa cura: candele fusi, gocce di Blu‑Tack, pezzi di polistirolo che si sfaldano. Questi soggetti possono sembrare improbabili per una mostra, ma Armanious è uno dei tanti artisti che negli ultimi anni hanno scelto di concentrarsi sui rifiuti.

Tra gli altri artisti che hanno seguito questa strada troviamo Gavin Turk, Ai Weiwei, Susan Collis e Glen Hayward. Tutti hanno dedicato tempo e risorse per ricreare oggetti che la maggior parte delle persone non guarderebbe più di due volte. Le sculture trompe‑l’œil di rifiuti sono state esposte in musei di tutto il mondo e hanno raggiunto prezzi elevati in gallerie e aste.
Ad esempio, nel mese di ottobre, sei sacchetti di plastica cast in bronzo da Gavin Turk sono stati venduti per 82.550 £ (circa 167.000 AU$) all’asta di Sotheby’s a Londra.
Fonti
Fonte: The Guardian – “Artists creating pieces based on rubbish, recreating our trash”
Speculazione Etica Automatica Basata sulla Semplice Ovvietà del Buon Senso Comune
Cosa vedo con chiarezza
Gli artisti trasformano oggetti di scarto in opere d’arte, usando materiali come resina, bronzo e polistirolo. Le opere sono esposte in gallerie e vendute a prezzi elevati.
Cosa non capisco (ma vorrei capire)
Perché alcuni artisti scelgono specificamente i rifiuti come soggetto? Qual è il messaggio che vogliono trasmettere?
Cosa spero, in silenzio
Che la gente inizi a guardare i rifiuti con più attenzione e a riflettere sul loro impatto ambientale.
Cosa mi insegna questa notizia
Che l’arte può trasformare ciò che consideriamo inutile in qualcosa di prezioso, sia dal punto di vista estetico che economico.
Cosa collega questa notizia ad altri temi
Il tema della sostenibilità, del riciclo e della consapevolezza ambientale. Anche la cultura del consumo e la gestione dei rifiuti.
Cosa mi dice la storia
Che la percezione del valore può cambiare quando un oggetto è presentato in un nuovo contesto.
Perché succede
Gli artisti cercano di attirare l’attenzione su questioni sociali e ambientali, usando la ricreazione di rifiuti come mezzo espressivo.
Cosa potrebbe succedere
Le opere potrebbero continuare a vendere a prezzi elevati, ma potrebbero anche stimolare discussioni più ampie sul consumo e sul riciclo.
Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)
Promuovere la riduzione dei rifiuti, il riciclo e la consapevolezza ambientale nella comunità.
Cosa posso fare?
Ridurre l’uso di plastica monouso, riciclare correttamente e informarmi su iniziative locali per la gestione dei rifiuti.
Per saperne di più
Leggere articoli su arte e sostenibilità, partecipare a mostre locali e consultare risorse online di enti ambientalisti.
Domande Frequenti
- Quali materiali usano gli artisti per ricreare i rifiuti? Solitamente resina, bronzo e polistirolo.
- Perché le opere di rifiuti hanno un valore economico elevato? La loro unicità, la tecnica di realizzazione e l’attenzione che attirano sul tema dei rifiuti.
- Quali artisti sono menzionati nell’articolo? Hany Armanious, Gavin Turk, Ai Weiwei, Susan Collis e Glen Hayward.
- Dove è stata esposta la mostra di Hany Armanious? A Buxton Contemporary, Melbourne.
- Qual è stato il prezzo di vendita di una delle opere di Gavin Turk? Sei sacchetti di plastica cast in bronzo sono stati venduti per 82.550 £ all’asta di Sotheby’s a Londra.
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