“48Kg di Batool Abu Akleen: la poesia coraggiosa di una giovane palestinese”
Le migliori poesie recenti – rassegna critica
48Kg di Batool Abu Akleen; Paper Crown di Heather Christle; New Cemetery di Simon Armitage; Red Carpet di Steve Malmude, curato da Miles Champion
48Kg di Batool Abu Akleen, tradotto dalla poetessa, con Graham Liddel, Wiam El-Tamami, Cristina Viti e Yasmin Zaher (Tenement, £17.50)

Questo straordinario esordio di una palestinese di 20 anni, nata e cresciuta a Gaza, si distingue tra le poesie di testimonianza sul genocidio avvenuto lì. Contiene 48 poesie, ognuna rappresentante un chilogrammo di peso corporeo, con il libro che letteralmente si assottiglia man mano che si sfogliano le pagine. L’ultima poesia dichiara: “Muoio senza voce. / Mi scuoia, carne dalle ossa. / Mi taglia in quarantotto pezzi. Distribuisce le parti in sacchetti di plastica blu / e li getta ai quattro angoli.” A differenza delle Muse che seppellirono gli arti smembrati di Orfeo, la poesia si conclude con il paramedico che indovina “quale di questi sacchetti / contiene la mia carne”. Scritte a Gaza tra il 2023 e il 2025, le poesie di Abu Akleen smontano e ricompongono pazientemente il corpo per interrogare ingiustizia, morte e dolore. Crea un mondo in cui l’assurdità e la realtà, l’ironia e l’umanità coesistono – dall’uomo dei gelati che grida “cadaveri in vendita” notando che “nessuna tomba li compra”, alla morte che vuole fare una festa di compleanno e sceglie “un braccio che il missile non aveva frantumato”. Abu Akleen ha tradotto da sola 38 delle 48 poesie, descrivendo il processo di traduzione come un modo per “fare pace con la morte”, mentre scrivere in arabo significava essere “strappati senza … nessuno lì a ricordarlo”. Il libro articola il vitale ponte linguistico che stabilisce nel presente tra l’arabo e l’inglese, e include fotografie storiche di Gaza del 1863 e del 1908 e la scoperta nel 2022 di un mosaico bizantino del V secolo, mettendo in evidenza la ricca storia culturale della città. In tutto 48Kg, Abu Akleen trasforma dettagli testimoniati in fragili interpretazioni: i “piatti rotti che diventano case per i loro fratelli più piccoli”, il “momento in cui la Guerra è diventata una scuola”, e il “Dito Anulare che presto alla donna che ha perso / la mano e il marito”. Lei nota che la poesia dà “una forma ai sentimenti per poterli comprendere”, e queste poesie strazianti e coraggiose protestano con chiarezza e tenerezza senza compromessi contro le continue atrocità.