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Pubblicato:
15 Ottobre 2025
Aggiornato:
15 Ottobre 2025
La Giornalista Mzia Amaglobeli in Carcere in Georgia da 9 Mesi: L’Appello dell’Unione Europea per la sua Liberazione
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La Giornalista Mzia Amaglobeli in Carcere in Georgia da 9 Mesi: L’Appello dell’Unione Europea per la sua Liberazione
Indice
Mzia Amaglobeli, la giornalista in carcere in Georgia da 9 mesi. Nuovo appello all’UE ad agire per la sua liberazione
Bruxelles – “Prima che sia troppo tardi, parlate. Prima che sia troppo tardi, agite”. Questo è l’appello all’Unione europea di Irma Dimitradze, giornalista georgiana e collega di Mzia Amaglobeli, la cronista in carcere da gennaio con l’accusa di aggressione a pubblico ufficiale durante le proteste scoppiate nell’ottobre scorso in Georgia. In molti, tra cui Bruxelles, considerano l’arresto come una scelta arbitraria delle autorità per silenziare la libertà di parola.
Portare le istanze di Amaglobeli all’interno delle istituzioni europee dopo 9 mesi di detenzione è un modo per rinnovare l’attenzione mediatica nei confronti della repressione governativa del movimento di protesta in Georgia, esploso dopo la contestata tornata elettorale di un anno fa. Il Parlamento europeo ha solo timidamente provato a comminare sanzioni a politici o esponenti del partito di governo Sogno Georgiano, trovando però sempre l’opposizione dei Paesi membri, che sui regimi di sanzioni deliberano all’unanimità.

Lo ricorda Rasa Juknevičienė, europarlamentare lituana del gruppo dei Popolari, nella conferenza stampa dedicata alla vicenda di Amaglobeli, convocata all’Eurocamera. “In Parlamento siamo pronti a fare tutto per sanzionare alcuni esponenti della politica georgiana. Sappiamo però che in Consiglio – sorpresa, sorpresa – l’Ungheria si oppone”.
La ricostruzione di Juknevičienė è corretta ma incompleta. Addossare tutta la colpa a Orbán non è del tutto giusto. L’Italia, insieme a Ungheria, Slovacchia, Spagna e Romania, ha fatto fronte comune contro le sanzioni alla Georgia. Un atteggiamento che è valso una visita del contestato primo ministro Irakli Kobakhidze a Milano, per l’inaugurazione del Consolato Generale della Georgia, e il plauso su X all’Italia da parte del politico.
Nella sala stampa, intitolata a un’altra giornalista perseguitata, Anna Politkovskaya, le parole dedicate alla reporter Amaglobeli assumono un significato diverso. La cronista del network georgiano Batumelebi e Netgazeti è da quasi un anno in un penitenziario a Batumi, sulle coste del Mar Nero. Da lì ha fatto giungere un appello per riportare i riflettori del suo caso in Europa.
Il momento per lei è complesso, la sua salute è molto cagionevole, ricordano sia l’ex collega Dimitradze, sia l’avvocata della detenuta, Caoilfhionn Gallagher. L’impossibilità di cure approfondite ha peggiorato la sua vista, un deterioramento dovuto oltre alle condizioni detentive alla scelta di iniziare uno sciopero della fame durato 38 giorni.
Approfondimento
La situazione in Georgia è sempre più critica, con arresti arbitrari, persecuzioni giudiziarie e la condanna di leader di opposizione e di un giornalista. Nelle piazze però i manifestanti non si fermano e alzano il livello di scontro con le autorità. La speranza per i georgiani filoeuropei è quella di un’azione congiunta, prima che sia troppo tardi.
Possibili Conseguenze
La mancata azione dell’Unione Europea potrebbe avere gravi conseguenze per la libertà di stampa e la democrazia in Georgia. La situazione di Mzia Amaglobeli è solo l’ultimo esempio di una repressione governativa sempre più dura. Se l’UE non interviene, potrebbe perdere la sua credibilità come difensore dei diritti umani e della democrazia.
Opinione
La vicenda di Mzia Amaglobeli è un campanello d’allarme per la libertà di stampa e la democrazia in Georgia. L’Unione Europea deve agire con decisione per proteggere i diritti umani e la libertà di espressione. La mancata azione potrebbe avere gravi conseguenze per la stabilità della regione e per la credibilità dell’UE come difensore dei diritti umani.
Analisi Critica dei Fatti
La situazione in Georgia è complessa e richiede un’analisi critica dei fatti. La repressione governativa della libertà di stampa e della democrazia è un problema grave che richiede un’azione congiunta dell’Unione Europea. La vicenda di Mzia Amaglobeli è solo l’ultimo esempio di una repressione sempre più dura. È importante valutare le cause e le conseguenze di questa situazione e trovare una soluzione che protegga i diritti umani e la libertà di espressione.
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