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Pubblicato:

24 Ottobre 2025

Aggiornato:

24 Ottobre 2025

Italia regina della pasta, nel 2024 ne ha esportato più di 2 milioni di tonnellate. Ma ora è a rischio il mercato USA

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Italia regina della pasta, nel 2024 ne ha esportato più di 2 milioni di tonnellate. Ma ora è a rischio il mercato USA

Italia regina della pasta, nel 2024 ne ha esportato più di 2 milioni di tonnellate. Ma ora è a rischio il mercato USA

Indice

    Italia regina della pasta, nel 2024 ne ha esportato più di 2 milioni di tonnellate

    Bruxelles – Nel 2024, in tutta l’Unione europea sono state prodotte 6 milioni di tonnellate di pasta, per un valore di 9,1 miliardi di euro. Più di due terzi – 4,1 milioni di tonnellate – sono state prodotte in Italia, che si conferma la regina incontrastata del celebre primo piatto. Meno della metà di questa produzione rimane sulle tavole degli italiani: l’export ha toccato le 2,2 milioni di tonnellate.

    L’Ufficio statistico dell’UE ha scattato una fotografia della filiera alla vigilia del World Pasta Day. Dopo l’Italia, la Spagna è attualmente il secondo produttore del vecchio continente, con il 6 per cento del totale (367 mila tonnellate), la Germania il terzo, con il 5 per cento (290 mila tonnellate). Secondo i dati di Eurostat, la maggior parte dell’export di pasta dei Paesi UE è rivolta al mercato unico, ma anche oltremanica e oltreoceano: il Regno Unito e gli Stati Uniti rappresentano rispettivamente il 25 e il 23 per cento dell’export di pasta Ue.

    Italia regina della pasta, nel 2024 ne ha esportato più di 2 milioni di tonnellate. Ma ora è a rischio il mercato USA

    Apporto economico e commerciale

    Per quanto riguarda l’Italia, nel 2024 l’export di pasta verso gli Stati Uniti – il secondo acquirente mondiale dopo la Germania – ha raggiunto il valore di 671 milioni di euro. Secondo un’analisi di Coldiretti, l’Italia avrebbe spedito al di là dell’Atlantico 281 mila tonnellate di pasta. Un mercato in crescita costante negli ultimi anni, che avrebbe già registrato un calo del 21 per cento nel primo mese di entrata in vigore dei dazi del 15 per cento imposti da Donald Trump sulle merci europee, e che ora rischia un brusco stop, minacciato da ulteriori tariffe fino al 91,74 per cento a partire dal primo gennaio 2026.

    Conseguenze economiche e commerciali

    A inizio ottobre, il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato l’esito preliminare dell’indagine antidumping condotta su diversi marchi di pasta italiana, colpevoli secondo l’amministrazione americana di esportare a prezzi inferiori a quelli di mercato. Washington prevede di imporre una tariffa retroattiva antidumping del 91,74 per cento a 13 marchi del Belpaese – tra cui La Molisana, Garofalo, Rummo e Liguori – che andrebbe a sommarsi al dazio unilaterale del 15 per cento negoziato a livello UE.

    Approfondimento

    La situazione attuale del mercato della pasta italiana negli Stati Uniti è critica. Le tariffe imposte dagli Stati Uniti potrebbero avere un impatto significativo sull’export di pasta italiana, con possibili conseguenze negative per l’economia italiana. È importante seguire gli sviluppi di questa situazione e valutare le possibili strategie per mitigare gli effetti negativi.

    Possibili Conseguenze

    Le conseguenze di un aumento delle tariffe sulle esportazioni di pasta italiana potrebbero essere significative. L’industria della pasta italiana potrebbe subire perdite economiche, con possibili licenziamenti e chiusure di imprese. Inoltre, l’aumento dei prezzi della pasta potrebbe avere un impatto negativo sui consumatori italiani e stranieri.

    Opinione

    La situazione attuale del mercato della pasta italiana negli Stati Uniti è complessa e richiede una valutazione attenta delle possibili conseguenze. È importante che le autorità italiane e europee lavorino insieme per trovare una soluzione che tuteli gli interessi dell’industria della pasta italiana e dei consumatori.

    Analisi Critica dei Fatti

    L’analisi dei fatti rivela che la situazione attuale del mercato della pasta italiana negli Stati Uniti è critica. Le tariffe imposte dagli Stati Uniti potrebbero avere un impatto significativo sull’export di pasta italiana, con possibili conseguenze negative per l’economia italiana. È importante valutare le possibili strategie per mitigare gli effetti negativi e trovare una soluzione che tuteli gli interessi dell’industria della pasta italiana e dei consumatori.

    Relazioni con altri fatti

    La situazione attuale del mercato della pasta italiana negli Stati Uniti è legata ad altri fatti economici e commerciali. La politica commerciale degli Stati Uniti, ad esempio, potrebbe avere un impatto significativo sull’export di pasta italiana. Inoltre, la situazione economica italiana e europea potrebbe influenzare la domanda di pasta e le strategie di esportazione.

    Contesto storico

    La storia del mercato della pasta italiana negli Stati Uniti è lunga e complessa. La pasta italiana è stata esportata negli Stati Uniti per decenni, e il mercato è stato influenzato da vari fattori economici e commerciali. La situazione attuale è il risultato di una serie di eventi e decisioni che hanno avuto un impatto significativo sull’industria della pasta italiana.

    Fonti

    Le fonti utilizzate per questo articolo includono EU News e Eurostat. Queste fonti forniscono informazioni accurate e aggiornate sulla situazione del mercato della pasta italiana negli Stati Uniti.

    Nota redazionale:
    Tutte le notizie pubblicate da Universe Today provengono da fonti giornalistiche locali del Paese a cui la notizia si riferisce. Le rielaborazioni sono effettuate al solo scopo di rendere i contenuti più chiari, neutrali e accessibili a un pubblico internazionale, nel rispetto della forma originaria. L’intento è favorire una comprensione diretta e non filtrata degli eventi, così come vengono percepiti e raccontati nei contesti di origine. La categoria dell'articolo indica il pese di provenienza della notizia. Universe Today è un ponte culturale, non una testata. Ogni articolo è una rielaborazione di una fonte giornalistica locale: la categoria indica il Paese della fonte, non il luogo dell’evento. 

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