South African Reserve Bank abbassa il tasso di riferimento al 6,75 % a partire dal 20 novembre 2025

Repo rate ridotto al 6,75 %

Il Comitato di Politica Monetaria (MPC) della South African Reserve Bank (SARB) ha deciso di ridurre il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo a 6,75 %, con effetto dal 20 novembre 2025.

Nel comunicato di fine anno, il Governatore Lesetja Kganyago ha dichiarato che la decisione è stata presa all’unanimità. “I membri hanno concordato che ora è possibile rendere la posizione monetaria meno restrittiva, in un contesto di prospettive inflazionistiche migliorate. I rischi per la crescita sono valutati equilibrati.”

L’inflazione ha registrato un aumento a 3,6 % ad ottobre, superiore alla media del 3 % del primo semestre. L’incremento è dovuto principalmente a beni non core come carne, verdure e carburante. Si prevede che la pressione inflazionistica sia temporanea e che l’inflazione torni a scendere dall’inizio del prossimo anno.

Il rafforzamento del rand e la previsione di prezzi del petrolio più bassi hanno portato a una piccola revisione al ribasso delle prospettive inflazionistiche per il 2025 e il 2026.

Per le aspettative di inflazione, non è stato aggiornato il sondaggio abituale, ma i tassi di mercato e le analisi indicano un ulteriore progresso verso l’obiettivo del 3 %. I prezzi dei beni core beneficiano della forza del tasso di cambio. L’inflazione alimentare sembra aver raggiunto il picco, con una leggera revisione al rialzo dovuta ai prezzi della carne bovina.

L’inflazione dei servizi è rimasta invariata rispetto all’ultima riunione: gli aumenti delle prestazioni sanitarie sono inferiori a quelli dell’anno precedente, mentre l’inflazione abitativa è accelerata, richiedendo un’attenzione continua.

Il MPC ha valutato i rischi per l’inflazione come equilibrati. Il modello di proiezione trimestrale prevede tagli graduali dei tassi man mano che l’inflazione si attenua. Il percorso dei tassi rimane una guida politica ampia, con decisioni prese riunione per riunione, con attenzione ai dati e al bilanciamento dei rischi.

La crescita interna appare migliore rispetto all’anno precedente. I dati del secondo trimestre hanno sorpreso positivamente e gli indicatori del terzo trimestre sono generalmente positivi. Il consumo delle famiglie è in aumento, ma gli investimenti continuano a deludere.

Per questa riunione, il MPC ha considerato due scenari di rischio. Il primo scenario prevedeva un rimbalzo del dollaro, riconoscendo che il rafforzamento del rand è in parte dovuto a una debolezza generale del dollaro. In questo scenario, il rand si deprezzerebbe nuovamente ai livelli del 2023 rispetto al dollaro, anziché mantenere i recenti guadagni. Il secondo scenario si basava su prezzi amministrati più alti, legati a una rapida correzione dell’errore di prezzo dell’elettricità di 54 miliardi di rand. In questo scenario, le aspettative di inflazione rimarrebbero più alte per più tempo.

Entrambi gli scenari prevedono una politica monetaria più restrittiva, con tassi che diminuiscono più lentamente rispetto alla linea di base. Lo scenario dei prezzi amministrati mostra che, se i fissatori di prezzo tengono conto dell’obiettivo del 3 %, l’Africa del Sud avrà spazio per ridurre i tassi più rapidamente.

Nel settembre, l’ultima riunione dell’anno, la banca centrale ha mantenuto il repo rate a 10,5 %. Nel contesto della presentazione del Medium Term Budget Policy Statement (MTBPS), il Tesoro nazionale ha annunciato un nuovo obiettivo di inflazione del 3 % con una banda di tolleranza di un punto percentuale. L’annuncio è stato concordato tra il Governatore e il Ministro delle Finanze Enoch Godongwana, dopo consultazioni con il Presidente e il Gabinetto.

Il nuovo obiettivo sostituisce immediatamente l’intervallo precedente tra il 3 % e il 6 %, e sarà implementato nei prossimi due anni.

Fonti

Fonte: SAnews.gov.za – “South Africa Reserve Bank keeps repo rate unchanged” (link: https://www.sanews.gov.za/south-africa/sa-reserve-bank-keeps-repo-rate-unchanged)

Speculazione etica automatica basata sull’Ovvietà del Buon Senso Comune

Cosa vedo con chiarezza

Il tasso di riferimento è stato ridotto a 6,75 % e la decisione è stata unanime. L’inflazione è al 3,6 % ad ottobre, con un leggero aumento dovuto a beni non core. Si prevede che l’inflazione tornerà a scendere l’anno prossimo.

Cosa non capisco (ma vorrei capire)

Perché la banca centrale ha mantenuto il tasso a 10,5 % a settembre, ma ora lo riduce a 6,75 %? Quali sono le implicazioni esatte dei due scenari di rischio considerati dal MPC?

Cosa spero, in silenzio

Che l’inflazione si stabilizzi intorno al 3 % e che la crescita economica continui a migliorare, portando benefici concreti alle famiglie.

Cosa mi insegna questa notizia

La politica monetaria è un equilibrio tra controllo dell’inflazione e supporto alla crescita. Le decisioni vengono prese con attenzione ai dati e ai rischi, e non sono mai uniche.

Cosa rimane da fare (secondo il buon senso)

Monitorare l’evoluzione dell’inflazione, i prezzi dei beni core e le dinamiche del tasso di cambio. Valutare se la riduzione dei tassi è sufficiente per sostenere la crescita senza creare eccessiva inflazione.

Cosa posso fare?

Rimanere informati sulle decisioni della banca centrale, verificare le proprie finanze personali e, se necessario, adeguare il proprio budget in base alle variazioni dei tassi di interesse e dell’inflazione.

Domande Frequenti

  • Qual è il nuovo tasso di riferimento? Il tasso è stato ridotto a 6,75 % a partire dal 20 novembre 2025.
  • Perché l’inflazione è aumentata a 3,6 % ad ottobre? L’aumento è dovuto principalmente a beni non core come carne, verdure e carburante.
  • Quali scenari di rischio ha considerato il MPC? Il primo scenario prevedeva un rimbalzo del dollaro, il secondo scenario prevedeva prezzi amministrati più alti legati a un errore di prezzo dell’elettricità.
  • Qual è il nuovo obiettivo di inflazione? L’obiettivo è il 3 % con una banda di tolleranza di un punto percentuale.
  • Quando sarà implementato il nuovo obiettivo di inflazione? Sarà implementato nei prossimi due anni.

Commento all'articolo

Cosa ti sei perso...