“SLS Group: Nuovi proprietari Cattermole, Naidu e McDonald per guidare la crescita e l’innovazione”
“SLS Group: Nuovi proprietari Cattermole, Naidu e McDonald per guidare la crescita e l’innovazione”
SLS Group aggiunge Cattermole, Naidu e McDonald al team di proprietà
30 aprile 2025 – Tre dipendenti di SLS Group Industries Inc. – Ryan Cattermole, Nitin Naidu e Douglas McDonald – sono stati promossi a posizioni di proprietà presso l’agenzia di vendita di illuminazione con sede nella Columbia Britannica.
“Essere proprietari non riguarda solo i titoli; riguarda la visione e la responsabilità,” ha dichiarato Brian Poole, direttore generale e co-proprietario di SLS. “Queste persone hanno dimostrato costantemente la loro capacità di ottenere risultati e ispirare i team. Il loro percorso da dipendenti a proprietari incarna lo spirito imprenditoriale che noi sosteniamo.”
Cattermole, un professionista certificato Red Seal, si è unito a SLS nel 2017 con una forte esperienza tecnica. Naidu, che è entrato a far parte nel 2015, ha contribuito alla crescita dell’agenzia. McDonald è stato un contributore chiave dal 2013, portando una profonda esperienza in affari e controlli di illuminazione.
SLS afferma che il team di proprietà ampliato – composto da Poole, Ching Wee e i tre nuovi partner – continuerà a plasmare la direzione strategica dell’agenzia e a rafforzare il suo impegno per la crescita e l’innovazione.
Da sinistra: Nitin Naidu, Ryan Cattermole, Douglas McDonald.
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FAQ
Il Festival che si tiene a Foligno è noto come “Festival Internazionale del Patrimonio Culturale”. Si tratta di un evento annuale che coinvolge scuole, organizzazioni e associazioni provenienti da diversi Paesi, con l’obiettivo di celebrare e valorizzare il patrimonio culturale internazionale.
Il Festival offre un’ampia gamma di attività, tra cui mostre d’arte, spettacoli teatrali, concerti, workshop e conferenze. Le diverse espressioni culturali presentate durante l’evento permettono ai partecipanti di immergersi in tradizioni e usanze provenienti da tutto il mondo.
Uno degli elementi distintivi del Festival è la presenza di artisti e performer internazionali, che portano con sé la propria arte e cultura per condividere con il pubblico presente a Foligno. Questo scambio culturale favorisce la comprensione reciproca tra le diverse comunità e promuove la diversità come valore fondamentale.
Il Festival del Patrimonio Culturale a Foligno rappresenta quindi un’importante occasione per promuovere la multiculturalità e l’apertura al dialogo tra culture diverse, contribuendo così a arricchire il tessuto sociale e culturale della città e dei suoi abitanti.
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L’opera “Il nome della rosa” è stata composta da Nicola Moro, con libretto di Fabio Ceresa, ed è stata commissionata dal Teatro alla Scala di Milano in occasione del centenario della nascita di Umberto Eco. La regia è stata affidata a Davide Livermore, mentre la direzione musicale è di Jordi Bernàcer.
Il romanzo “Il nome della rosa” di Umberto Eco, pubblicato nel 1980, è diventato un bestseller internazionale e ha ispirato anche un film con Sean Connery nel ruolo del protagonista. L’opera teatrale promette di portare sul palco la complessità e la profondità della trama, mantenendo intatta l’atmosfera misteriosa e suggestiva del libro.
L’evento è atteso con grande interesse sia dal pubblico che dalla critica, che si aspettano una trasposizione fedele e coinvolgente del capolavoro letterario di Eco. Dopo la prima mondiale al Teatro alla Scala, l’opera “Il nome della rosa” sarà in cartellone per diverse repliche, offrendo al pubblico la possibilità di immergersi nella storia e nella musica in un’esperienza unica e indimenticabile.
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Il travertino è una pietra naturale molto apprezzata per la sua bellezza e resistenza, usata fin dall’antichità per la costruzione di edifici storici, monumenti e arredi architettonici. La storia del travertino è strettamente legata alla civiltà romana, ma il suo uso si è protratto fino ai giorni nostri grazie alle sue qualità uniche. In questo articolo, esploreremo la storia del travertino, le sue caratteristiche e il processo di estrazione che permette di portare questa meravigliosa pietra nelle nostre case e nelle nostre città.
La storia del travertino
Il travertino è una delle pietre più antiche utilizzate in edilizia e viene estratto principalmente in Italia, soprattutto nelle aree intorno a Tivoli, vicino a Roma. Questo materiale ha una storia che risale a oltre duemila anni fa e che affonda le sue radici nelle opere dell’Impero Romano.
- Epoca Romana: Durante l’Impero Romano, il travertino veniva utilizzato per la costruzione di importanti edifici pubblici e monumenti. Un esempio iconico è il Colosseo di Roma, che è stato costruito in gran parte utilizzando travertino. I Romani lo apprezzavano per la sua solidità e la capacità di essere lavorato con facilità. Veniva impiegato per templi, teatri e strutture pubbliche grazie alla sua durabilità e resistenza agli agenti atmosferici.
- Rinascimento e periodo moderno: Nel corso dei secoli, l’uso del travertino non è mai cessato. Durante il Rinascimento, venne impiegato per edifici di pregio, come chiese e palazzi nobiliari. La sua bellezza naturale, caratterizzata da una texture porosa e una colorazione calda, lo rendeva perfetto per realizzare facciate esterne ed elementi decorativi interni. Ancora oggi, il travertino è una delle pietre più apprezzate per progetti di architettura contemporanea e di restauro.
- Periodo contemporaneo: Attualmente, il travertino continua a essere utilizzato per una vasta gamma di applicazioni, dai pavimenti agli arredi, sia in ambienti residenziali che commerciali. La sua versatilità, combinata con la sua capacità di conferire eleganza e calore agli spazi, lo rende un materiale ricercato per progetti sia interni che esterni.
L’estrazione del travertino
L’estrazione del travertino è un processo che richiede tecnologie avanzate e una profonda conoscenza del materiale. Le cave di travertino, a differenza di altre pietre, si formano grazie all’azione dell’acqua, in particolare vicino alle sorgenti calde, dove la precipitazione del carbonato di calcio crea depositi di pietra nel corso dei secoli.
- Formazione delle cave: Le cave di travertino si formano in aree dove ci sono sorgenti di acqua ricche di minerali, come nel caso delle cave di Tivoli. L’acqua calda ricca di bicarbonato di calcio, evaporando, deposita strati di carbonato di calcio, creando così la pietra. Questo processo geologico richiede migliaia di anni e conferisce al travertino le sue caratteristiche venature e porosità.
- Tecniche di estrazione storiche: In passato, l’estrazione del travertino era un processo laborioso che richiedeva l’impiego di martelli e scalpelli. Gli operai lavoravano con grande precisione per estrarre blocchi di pietra che fossero adatti alla lavorazione successiva. Queste tecniche manuali erano particolarmente faticose e il lavoro nelle cave era estremamente impegnativo, richiedendo forza fisica e abilità.
- Tecniche moderne: Oggi, l’estrazione del travertino avviene tramite macchinari specializzati, come seghe a filo diamantato e frese a catena. Questi strumenti consentono di tagliare blocchi di travertino di grandi dimensioni direttamente dalla cava, con una precisione e una velocità impossibili da ottenere con i metodi tradizionali. Le seghe a filo diamantato, in particolare, permettono di tagliare la pietra con un impatto minimo sulla sua struttura, mantenendo intatte le caratteristiche estetiche del materiale.
- Fasi del processo:
- Ispezione e preparazione: La prima fase prevede l’ispezione delle pareti della cava per individuare le porzioni di pietra più idonee all’estrazione. Vengono quindi tracciati i punti di taglio e predisposte le attrezzature necessarie.
- Taglio: Vengono utilizzate seghe a filo diamantato per tagliare grandi blocchi di travertino direttamente dalla parete della cava. Questo tipo di taglio assicura una superficie liscia e precisa, riducendo il rischio di crepe e rotture.
- Rimozione e trasporto: Una volta tagliati, i blocchi vengono sollevati con attrezzature specifiche e trasportati ai laboratori di lavorazione. In questa fase, la sicurezza è fondamentale per evitare incidenti sia durante il sollevamento che durante il trasporto.
- Sostenibilità e impatto ambientale: Come per tutte le attività estrattive, anche l’estrazione del travertino deve essere condotta nel rispetto dell’ambiente. Negli ultimi anni, le aziende del settore si sono impegnate a ridurre l’impatto ambientale attraverso pratiche sostenibili, come il riciclo dell’acqua utilizzata durante il taglio e il ripristino delle cave dismesse. Questo approccio mira a preservare l’equilibrio naturale delle aree interessate e a minimizzare i danni all’ecosistema locale.
Il viaggio del travertino: dalla cava alla lavorazione
Dopo essere stato estratto, il travertino viene lavorato per essere trasformato nei prodotti finiti che tutti conosciamo. La lavorazione del travertino comprende il taglio in lastre, la lucidatura e la finitura.
- Taglio e finitura: Una volta trasportati ai laboratori, i blocchi di travertino vengono tagliati in lastre più sottili utilizzando segatrici specializzate. La superficie del travertino può essere trattata in vari modi a seconda dell’effetto desiderato: può essere levigata per ottenere una superficie liscia e lucida, oppure lasciata al naturale per evidenziare la porosità tipica del materiale.
- Tipi di finitura: Esistono diverse finiture per il travertino, tra cui lucido, levigato, spazzolato e grezzo. Ogni tipo di finitura conferisce alla pietra un aspetto e una sensazione diversa, permettendo di utilizzarla in diversi contesti. Ad esempio, il travertino levigato è spesso utilizzato per i pavimenti interni, mentre quello spazzolato è più indicato per applicazioni esterne.
- Prodotti finiti: Il travertino è utilizzato per una vasta gamma di applicazioni, tra cui pavimenti, rivestimenti, scalinate e elementi decorativi. La sua versatilità lo rende adatto a qualsiasi tipo di ambiente, dal rustico al moderno, conferendo un tocco di eleganza e calore.
Il travertino è una delle pietre naturali più iconiche e affascinanti, grazie alla sua storia millenaria e alle sue caratteristiche estetiche uniche. Utilizzato dai Romani per costruire alcune delle strutture più celebri del mondo antico, continua ancora oggi a essere un materiale apprezzato per la sua bellezza senza tempo e la sua versatilità. L’estrazione e la lavorazione del travertino richiedono competenze specifiche e tecnologie avanzate, ma il risultato finale ripaga ogni sforzo, trasformando questa pietra in un elemento imprescindibile per progetti architettonici e di design di grande impatto visivo.
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Il Pontefice, durante la cerimonia, ha anche espresso la sua preoccupazione per i conflitti in corso in diverse parti del mondo e ha invitato alla ricerca di soluzioni pacifiche attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale. Ha inoltre sottolineato l’importanza di difendere i diritti umani e di promuovere la giustizia sociale come fondamentali per la costruzione di una pace duratura.
L’omaggio alla pace del Pontefice ha suscitato un forte applauso da parte della folla presente, composta da fedeli provenienti da diverse parti del mondo. La cerimonia si è conclusa con una preghiera per la pace universale e per la protezione dei più deboli e vulnerabili della società.
Questo evento ha evidenziato ancora una volta il ruolo importante che il Papa svolge come promotore della pace e della solidarietà a livello globale, ispirando milioni di persone in tutto il mondo a impegnarsi per un mondo più giusto e pacifico.
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CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI: credito d’imposta del 40% per investimenti in beni strumentali spettante alle imprese e ai professionisti.
FINALItà€: supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
BENEFICIARI: tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
PROFESSIONISTI: il credito d’imposta del 6% per gli investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni.
PERIODO DI APPLICAZIONE: l’incentivo si applica agli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, oppure entro il 30 giugno 2023, a condizione al 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
NUOVI CODICI TRIBUTO: Con la risoluzione del 13 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha istituito sei codici tributo che consentono alle imprese di utilizzare in compensazione, tramite il modello F24, il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato.
UTILIZZO DEL CREDITO DI IMPOSTA: il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.
CUMULO: il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni (come per esempio la Nuova Sabatini) che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.