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Pubblicato:
5 Novembre 2025
Aggiornato:
5 Novembre 2025
Quindicenne torturato dalla baby gang, l’esperta: “Giovani abituati all’odio tra social, tv e videogiochi”
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Quindicenne torturato dalla baby gang, l’esperta: “Giovani abituati all’odio tra social, tv e videogiochi”
Quindicenne torturato dalla baby gang, l’esperta: “Giovani abituati all’odio tra social, tv e videogiochi”
La ricercatrice di psicologia dello sviluppo di UniTo, Tatiana Begotti, afferma che è fondamentale porre dei limiti ai giovani. Secondo la sua opinione, gli adulti dovrebbero filtrare i contenuti aggressivi che i ragazzi possono incontrare sui social, in televisione e nei videogiochi.
Approfondimento
Il caso di un quindicenne torturato da una baby gang ha sollevato preoccupazioni sulla violenza e sull’odio tra i giovani. La ricercatrice Tatiana Begotti sottolinea l’importanza di educare i ragazzi a non accettare la violenza e a porre dei limiti. Ciò può essere fatto filtrando i contenuti aggressivi che possono influenzare la loro mente e il loro comportamento.
Possibili Conseguenze
Se non si interviene per prevenire la violenza e l’odio tra i giovani, ci possono essere conseguenze gravi. I ragazzi possono crescere con un’idea distorta della realtà e possono diventare più aggressivi e violenti. Ciò può portare a un aumento della criminalità e della violenza nella società.
Opinione
Secondo l’esperta, è fondamentale che gli adulti prendano il controllo e filtrino i contenuti aggressivi che i ragazzi possono incontrare. Ciò può essere fatto attraverso l’educazione e la guida. È importante che i ragazzi sappiano che la violenza e l’odio non sono accettabili e che ci sono conseguenze per le loro azioni.
Analisi Critica dei Fatti
Il caso del quindicenne torturato dalla baby gang è un esempio di come la violenza e l’odio possano essere presenti tra i giovani. È importante analizzare i fatti e capire come si può prevenire la violenza e l’odio. La ricercatrice Tatiana Begotti afferma che gli adulti hanno un ruolo importante nel filtrare i contenuti aggressivi e nell’educare i ragazzi a non accettare la violenza.
Relazioni con altri fatti
Il caso del quindicenne torturato dalla baby gang non è un caso isolato. Ci sono molti altri casi di violenza e odio tra i giovani. È importante capire come si può prevenire la violenza e l’odio e come si può educare i ragazzi a non accettare la violenza.
Contesto storico
La violenza e l’odio tra i giovani non sono un fenomeno nuovo. Ci sono stati molti casi di violenza e odio nella storia. È importante capire come si può prevenire la violenza e l’odio e come si può educare i ragazzi a non accettare la violenza.
Fonti
La fonte di questo articolo è La Stampa. L’articolo originale può essere trovato al link https://www.lastampa.it/torino/2025/11/05/news/baby_gang_moncalieri_violenza_giovani_odio_social_tv_videogiochi-15382795/.
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